La partnership economica italo-tedesca alla prova della ripartenza
Jörg Buck (AHK Italien): emergono differenze importanti tra i due Paesi in termini di percezione e gestione del rischio, ma i rispettivi tessuti economici si confermano molto simili e continuano a produrre sinergie
Italia e Germania sono legate in misura decisamente stretta sul piano economico.
L'interscambio tra i due Paesi è infatti uno dei più importanti all'interno dell'Unione Europea, un rapporto che adesso viene messo alla prova dalla pandemia.
Se ne è parlato nel corso dei lavori del XIV Forum Economico Italo-Tedesco della Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien) in cui sono stati presentati i risultati dello studio AHK Italien "Embracing change to restart after the crisis: Italia e Germania fra piani d'azione e opportunità di crescita", realizzato in collaborazione con KPMG.

In un contesto globale nel quale la minaccia legata al diffondersi di malattie infettive è passata sotto traccia prima della pandemia da COVID-19, lo studio rileva una diversa percezione dei principali fattori di rischio tra Italia e Germania anche nel pieno dell'emergenza.
In Italia i rischi associati alle malattie infettive si attestano infatti al primo posto tra le preoccupazioni del mondo economico; a seguire i timori collegati all'instabilità politica ed economico-finanziaria.
In Germania, invece, lo sguardo resta rivolto a fattori più strutturali e meno legati alla contingenza, quali i fenomeni migratori su larga scala, le bolle patrimoniali e la vulnerabilità informatica; nonostante la pandemia in atto, per i business leader tedeschi i rischi collegati a quest'ambito si collocano solo al quarto posto.
"Italia e Germania sono complementari in termini di approccio al rischio.
Per la nostra ?nuova normalità', entrambe le istanze dovrebbero essere combinate in una gestione più agile dei fattori di vulnerabilità: da un lato, concentrandosi sulle dinamiche contingenti e, dall'altro, mantenendo viva l'attenzione anche su una prospettiva a più lungo termine.
In generale, lo scenario pandemico attuale rende chiaro che le aziende e i governi devono modificare le proprie strategie.
Dopo la crisi sanitaria dobbiamo infatti aspettarci nuove dinamiche inattese e concentrarci sulle sfide future delle aziende: l'incertezza e i fattori di rischio sconosciuti oppure emergenti, quali il cambiamento climatico, devono essere un assunto di base dei processi organizzativi e decisionali", ha osservato il Consigliere Delegato della AHK Italien Jörg Buck.
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