La Digital Transformation deve passare dal GDPR
Cristian Meloni (Rubrik): è necessario un nuovo focus sul trattamento dei dati per evitare continue attività a discapito degli utenti e per essere in grado di sfruttare il potere dei dati in ottemperanza con le regole
Non era necessaria una pandemia globale come quella del COVID-19 per sottolineare l'ormai assoluta importanza dei dati nel nostro mondo iper-connesso.
I dati rappresentano una risorsa inestimabile ed è fondamentale salvaguardarli per poter sfruttare a pieno il loro potenziale.
Si sono moltiplicati i dati a disposizione delle aziende e degli enti governativi e queste informazioni, come il tracciamento dei dati di localizzazione e degli strumenti per l'individuazione dei contatti nel contesto dell'emergenza legata al COVID-19, si stanno rilevando fondamentali, non solo per tematiche legate al business.

Negli ultimi mesi il tema del GDPR è stato accantonato e relegato ad un'emergenza ormai passata, ma non bisogna sottovalutarlo.
La classifica sulle multe pubblicata da Finbold, in cui l'Italia si posiziona al primo posto ha riportato in auge questo delicato tema.
Va però letta con attenzione questa classifica, infatti dei 45,6 milioni complessivi sanzionati all'Italia, 45,3 milioni sono da imputare a sole tre multe a discapito di tre operatori telefonici.
Le restanti 10 multe tutte insieme raggiungono "solamente" 300.000 euro di valore, ridimensionando di molto la cattiva gestione dei dati da parte degli italiani.
In particolare, varrebbe la pena analizzare ed evidenziare uno dei problemi più intricati (a livello italiano ed europeo), ossia il modus operandi dei call center "selvaggi" a servizio dei maggiori player telco e delle utilities.