La business continuity ha ancora la meglio sulla sicurezza dei dipendenti
Filippo Giannelli (ServiceNow): occorre bilanciare la necessità di mantenere la continuità lavorativa soddisfacendo le esigenze personali dei dipendenti, e assicurandosi che siano entrambi compatibili a livello digitale
Qual è stato l'impatto che la pandemia di COVID-19 ha avuto sul mondo del lavoro a livello globale? E quali conseguenze avrà sulle opportunità che si creeranno per una nuova ondata di innovazione digitale che riguarderà sia le aziende che i dipendenti? Su queste tematiche ServiceNow, azienda leader nei workflow digitali, ha presentato la ricerca "The Work Survey".
Sia i responsabili aziendali europei sia i dipendenti concordano sul fatto che la tecnologia sia in grado di abilitare nuovi modi di lavorare più veloci e che la trasformazione digitale accelererà l'innovazione.
"Oggi appare sempre più chiaro come potrebbe essere il futuro del lavoro", ha affermato Bill McDermott, CEO di ServiceNow. "I workflow digitali sono il modo in cui il lavoro viene svolto nel 21° secolo e non si tornerà indietro, perché la digital transformation può solo accelerare. Nuovi modi di lavorare diverranno la normalità, siamo al culmine di un'ondata senza precedenti di innovazione dei workflow e dei luoghi di lavoro".
The Work Survey ha coinvolto 9.000 executive e dipendenti in diversi settori, inclusi financial service, healthcare, telecomunicazioni, manufacturing e il settore pubblico.
I principali dati europei:
a) il 92% degli executive (sia a livello globale che europeo) afferma che la pandemia ha costretto la propria azienda a ripensare al modo di lavorare. In Europa, l'83% dei dipendenti (87% globale) dichiara che l'azienda è stata capace di creare modi migliori di lavorare come risposta alla crisi;
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