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28/10/2020

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Lorenzo Riva (LR Wonder Company): Marilyn Monroe testimonial del make-up Made in Italy

Come una PMI ha acquisito la licenza di un nome leggendario, simbolo assoluto di bellezza, per creare una linea di prodotti di alta cosmesi che vuol portare anche a livello globale

Sono in molti a dichiarare di far prodotti per il segmento Luxury, ma solamente un'azienda, una PMI italiana, può vantare la possibilità di poter utilizzare l?iconico brand Marilyn Monroe per la loro commercializzazione. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Riva, fondatore di LR Wonder Company e Antonio Braga, General Manager.

Come nasce la vostra azienda?

LR Wonder è nata con l'idea di creare prodotti di lusso ad un prezzo accessibile. Fin dal primo giorno abbiamo seguito questa strada, non tanto per un'esigenza di mercato, ma proprio per rendere accessibile a tutti dei prodotti che si basano su dei principi attivi. Siamo partiti col caviale, col veleno d'api, con la placenta vegetale, con la bava di lumaca, prodotti che erano famosi attraverso le celebrità hollywoodiane e che oggi sono consigliate dai migliori chirurghi plastici e famosi dermatologi. L'utilizzo di questi principi attivi è esploso in tutto il mondo. La nostra azienda è nata nel 2012 con l'idea di creare una collezione che raccontasse tutto quello che utilizzano i personaggi dello spettacolo in giro per il mondo e al tempo stesso rendere i prodotti alla portata di tutti.



Una bella sfida.

Diciamo che questo è possibile grazie al fatto che noi produciamo in Italia e il Paese fa parte dei tre migliori al mondo per quanto riguarda la produzione. Abbiamo deciso di buttarci in un mercato con un numero di pezzi elevato il che fa sì che il prodotto abbia un costo di produzione tale da poterlo rendere accessibile ad un pubblico enorme.

Come si gestisce la distribuzione?

Il nostro approccio è stato molto concreto. Abbiamo pensato al canale delle farmacie per iniziare, ma poi il prodotto e il marchio era così trasversale che oggi siamo presenti anche in profumeria e in nelle spa. Il core business è sicuramente in farmacia, dove oggi possiamo contare su 4 mila punti vendita. Ciò che ci caratterizza è il visual e un'esposizione coerente dei prodotti.

E arriviamo alla linea dedicata a Marylin.

Questo è certamente un affare di cuore. Marilyn Monroe è da sempre considerata la diva per eccellenza, un simbolo assoluto della bellezza e abbiamo puntato su questa immagine per il mondo beauty.

L'occasione è nata insieme BG Group, che è stata acquisita recentemente dal gruppo Blackrock, e siamo riusciti a firmare un accordo per acquisire i diritti di utilizzo del marchio e quindi creare una linea di make-up che porta il suo nome. Volevamo entrare nel mercato del make-up e questa è stata una grande occasione.

Il progetto come si articola?

Volevamo che fosse costruito su misura per la farmacia, con un assortimento di base per quelle che sono le tre aree principali con un assortimento di base molto solido, senza prodotti estremamente innovativi ma puntando sull'alta qualità. Si tratta di prodotti che non devono essere spiegati e abbiamo costruito il materiale espositivo adatto agli spazi delle farmacie, non ingombrante e che prevedesse tutte e tre le linee di prodotto ma, al tempo stesso, che non fosse vincolante per tutte e tre. Entriamo in questo mercato in punta di piedi ma con la consapevolezza di essere un marchio apprezzato e riconosciuto. Il mondo è sempre quello del beauty, ma è "una porta totalmente diversa" e quindi abbiamo inizialmente progettato un make-up che andasse per conto suo.



Un marchio, quello di Marylin, tra i più riconosciuti al mondo. Avete una grande responsabilità.

Noi abbiamo sempre raccontato Hollywood in tutti i nostri prodotti, ma senza immaginare che avremmo avuto Hollywood "in casa". Abbiamo iniziato a fare un po' di ricerca, perché questa azienda interpreta quelle che sono le passioni dell'imprenditore, e quindi abbiamo cercato sul mercato qualcosa che potesse rappresentare al meglio questa visione. L'accordo con ABG Group è venuto quasi come scelta obbligata. Anzi, siamo stati lusingati da loro perché abbiamo capito di avere di fronte non un partner classico di licenza. Loro hanno questa proprietà del brand Marilyn Monroe fra i loro asset e non pensano solo a monetizzarlo, ma al posto di una negoziazione puntano a un accordo che possa essere in grado di far crescere di valore il marchio Marilyn al di là delle vendite che farà con il singolo prodotto. In pratica, LR Wonder è stata misurata per come racconta il brand, come lo interpreta, come lo vive.

Voi siete l'espressione della PMI italiana che punta a crescere: quanta soddisfazione avete avuto nel chiudere l'accordo?

Tantissima, anche perché ABG Group ha affidato un nome del genere a un'azienda italiana che comunque è una piccola media impresa nonostante i successi che abbiamo avuto.


Abbiamo di fronte a noi due anni impegnativi e siamo "costretti" ad avere dei grandi obiettivi da raggiungere. Questo progetto arriva nel momento al momento giusto, perché l'azienda, che è partita nel 2012, ha investito tantissimo non nella crescita del fatturato o in un singolo prodotto ma nella notorietà del marchio LR Wonder Company. Per cui tutto l'investimento è stato fatto per renderlo più riconoscibile. Non abbiamo pescato all'interno un singolo prodotto e l'abbiamo spinto con la pubblicità, ma abbiamo fatto pubblicità sul marchio-azienda, a partire dal "Grande Fratello" a cui ci siamo affiancati per tre anni. Avevamo deciso, anche prima di questa collaborazione, di iniziare a "tirare fuori" dei singoli prodotti dalle categorie di prodotto che ci sono all'interno del nostro portafoglio e quindi l'obiettivo "ambizioso" è quello di raggiungere livelli molto importanti in termini di fatturato, chiudendo il 2020 con oltre 4 milioni di euro. Il fatturato, fino ad oggi e posso dire anche fortunatamente, non è non è mai stato la nostra priorità, ma l'obiettivo di chiusura del prossimo biennio è di 15 milioni di euro, con una crescita che deve essere molto importante.


Siamo convinti di aver creato un business plan che ci fa prevedere assolutamente questi numeri, ma di fatto è quanto è accaduto dal 2012 ad oggi, con crescite a doppia cifra. Aumentando il portafoglio prodotti e potendo sfruttare un brand importante, abbiamo costruito delle basi solide per ottenere una crescita vigorosa.


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