La paura della volatilità sui mercati
Elmar Peters (Flossbach von Storch): molti investitori privati temono le fluttuazioni dei prezzi azionari, queste offrono opportunità a chi intende costruire un patrimonio a lungo termine
Anche se il 2020 non è ancora finito, una cosa è già chiara: per investire, quanto meno nel mercato in generale, sono serviti nervi saldi. Per fare un esempio, nel primo trimestre dell'anno, l'indice azionario statunitense S&P 500 ha ceduto nel momento peggiore quasi il 30%. Ma chiunque allora abbia deciso di vendere, ora si mangerebbe le mani, visto che l'Indice ha recuperato le perdite in tempi record. Queste profonde oscillazioni dei prezzi non hanno fatto altro che alimentare lo scetticismo di molti investitori privati nei confronti delle azioni. Dopo tutto, le fluttuazioni delle quotazioni - altrimenti definite volatilità  - rappresentano il motivo più frequente per cui gli investitori rifuggono il mercato azionario. Secondo un sondaggio condotto dal Flossbach von Storch Research Institute a Colonia, gli investitori privati tedeschi ad esempio, considerano le oscillazioni dei prezzi uno dei maggiori rischi per il loro patrimonio.
Non solo i risparmiatori, ma anche molti professionisti definiscono le proprie strategie d'investimento in base a tali fluttuazioni. La volatilità fa parte della moderna teoria dei portafogli e negli ultimi anni è diventata un importante indicatore di rischio. La volatilità , però presenta alcuni svantaggi significativi. Lo dimostra chiaramente anche la crisi del coronavirus.
La volatilità è una tentazione all'investimento pro-ciclico
La volatilità risulta sempre particolarmente elevata quando i prezzi sono già scesi. Prima di un crollo delle quotazioni, cioè quando le azioni presentano ancora valutazioni elevate che tendono a calare durante la crisi, le fluttuazioni sono spesso molto contenute. Questo fenomeno è ben visibile nell'andamento del CBOE Volatility Index (VIX), che misura l'intensità di oscillazione dei prezzi prevista per le azioni incluse nell'indice statunitense S&P 500. Il calcolo del VIX si basa sui prezzi dei contratti a termine sullo S&P 500 con scadenza superiore a 30 giorni. Un valore alto indica un mercato instabile, mentre valori bassi lasciano intendere un andamento dei prezzi pressoché costante, senza forti fluttuazioni.
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