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07/10/2020

idee

Recovery Fund: un'occasione importante per la nostra economia

 

Katiuscia Terrazzani (Ayming): i presupposti sono più che positivi, anche se il tempo per creare un impianto coerente e concreto è limitato. Ora è il momento di agire in modo coerente

Dopo tante discussioni, il Recovery Fund è realtà. Parallelamente, il Governo ha delineato alcune linee guida che indicano come e dove investire i 209 miliardi in arrivo dall'Europa, di cui 65,5 a fondo perduto.
Sono state indicate 6 missioni principali tra digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e Green New Deal, salute, infrastrutture e mobilità sostenibile, istruzione e ricerca e infine inclusione sociale e territoriale. Missioni che saranno poi tradotte in insiemi di programmi e poi singoli progetti di investimento, con le relative riforme a supporto. 558 i progetti già presentati dai singoli ministeri. E ancora, gli obiettivi prevedono di raddoppiare il tasso di crescita e aumentare di 10 punti il tasso di occupazione.

Recovery Fund: un'occasione importante per la nostra economia

Vedo una grande coerenza di fondo, almeno sulla carta. Certo, orchestrare il tutto tenendo conto della situazione emergenziale COVID-19 da monitorare, è complesso per una serie di variabili esogene non controllabili, ma anche per le dinamiche politiche sottostanti, che mettono in evidenza interessi divergenti tra partiti in opposizione. Senza considerare i vincoli di sostenibilità economica.
Due i temi che guardo con particolare attenzione, per deformazione professionale e personale: le proposte di investimento per la digitalizzazione e innovazione da un lato e dall'altro i potenziali interventi sull'istruzione, la formazione e la ricerca. Si tratta di aspetti che in fondo sono strettamente connessi.
La spesa in R&S in Italia ha un gap notevole rispetto all'Europa, sicuramente da colmare. Siamo un Paese moderatamente innovatore, insieme ai paesi mediterranei e dell'Europa Orientale. E questo non ci può bastare. L'investimento in tecnologie digitali (reti 5G, fibra ottica), la digitalizzazione della PA, come anche la capacità di formare, ritenere e attrarre competenze qualificate, e poi ancora sostenere la crescita delle nostre PMI sono alcuni dei temi evidenziati.

Ma più a fondo ancora il miglioramento della qualità dei sistemi di istruzione e formazione in generale, con un focus al rafforzamento delle competenze dei laureati in materie STEM.

Seguici: 

Nel documento "Linee guida per la definizione del PNRR" del 15/09 vale la pena soffermarsi sulle Politiche e riforme di supporto al piano, al paragrafo Ricerca e Sviluppo. Si parla di revisione degli incentivi esistenti per potenziare il sostegno all'attività di R&S delle imprese e la finanza agevolata per l'innovazione, bene, importante che si proponga in una visione concreta e di lungo periodo. E si parla ancora di competenze STEM e di come andare a promuovere l'ecosistema dell'innovazione.
I presupposti sono più che positivi, anche se il tempo per creare un impianto coerente e concreto è limitato. Le risorse oggi ce le mette l'Europa e dobbiamo dimostrare di essere in grado di sfruttarle al meglio. Si tratta senza dubbio di un banco di prova impegnativo per il nostro Governo, che però ha anche una grande occasione: quella di dare un forte impulso al nostro sistema economico, in modo esteso e soprattutto duraturo. Con un'ottica di lungo periodo, daremo un senso di maggiore stabilità e prospettiva rispetto a quanto fatto ora.

Katiuscia Terrazzani, Country Manager di Ayming Italia



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