La trasformazione digitale delle banche deve prepararsi al dopo emergenza
Ezio Viola (The Innovation Group): il post covid mostrerà ancora di più il divario tra migliori e peggiori nel settore che è destinato ad aumentare e questo semplificherà ulteriormente le aggregazioni
Nel triennio 2020-2022 le banche europee dovranno fare i conti, a seguito della crisi scatenata dalla pandemia del COVID-19 e salvo ulteriori lockdown, con 400 miliardi di perdite su crediti secondo uno studio recente di Oliver Wyman.
In confronto alla precedente fase di difficoltà del 2008-2009, le banche europee e italiane censite dall'EBA affrontano il nuovo shock partendo da livelli di patrimonializzazione più elevata e saranno in grado di assorbire le perdite su crediti che ne deriveranno.

Più preoccupante invece il quadro sulle prospettive reddituali: solo il 17% delle banche arriverà al 2022 con un ritorno sul capitale (ROE) superiore all'8%, con le banche italiane che si attestano nel range tra il 5 -6 % di redditività che è la situazione già presente negli ultimi 3 anni mentre il 2020 si presenta ancora incerto ma sicuramente inferiore (fig.
L'utilizzo dei canali digitali nel 2019 secondo Banca d'Italia ha riguardato circa l'80% dei clienti delle banche italiane e questo significa costi sensibilmente inferiori per le banche (la gestione di un conto on line costa circa il 20% di quella di un conto tradizionale).
Anche l'offerta di servizi on line si è ampliata: le quote di banche che offrono servizi di pagamento mobili, gestione del risparmio e credito Retail sono aumentate al 65, 64 e 37%, rispettivamente.
Il COVID-19 ha cambiato forse in modo permanente le abitudini dei clienti.

Alcune banche italiane hanno dichiarato che gli utenti attivi sul mobile banking sono cresciuti tra il 20-25% rispetto all'anno prima e le vendite attraverso canali digitali del 15-20%.
Se questa è da considerarsi una digitalizzazione forzata e di emergenza dei servizi bancari e della clientela è valutazione comune che non si tornerà più indietro, soprattutto perché oggi c'è la tecnologia ed è più matura e facile da usare (per esempio, alcune barriere sono state facilmente abbattute, persino quelle dei codici d'accesso, sostituiti dal riconoscimento facciale o dall'impronta).