Ristrutturazioni aziendali: come fare accettare ai dipendenti una nuova identità professionale
Un nuovo studio spiega come i lavoratori reagiscono all'assegnazione di nuove mansioni all'interno dell'azienda. Reinventarsi non è semplice. Almeno all'inizio
In un momento storico in cui le aziende, in crisi anche a causa di pandemia, oppure alle prese con processi di digital tranformation, stanno rivedendo i loro assetti, il coinvolgimento dei dipendenti è fondamentale.
A questo proposito, la dott.ssa Yaru Chen (nella foto), ricercatrice presso la Business School (ex-Cass Business School) di Londra, ha analizzato con la prof.ssa Trish Reay dell'Alberta Business School, le modalità di reazione dei dipendenti quando viene loro assegnato un nuovo ruolo o una nuova mansione all'interno di un'azienda.
A causa delle ristrutturazioni aziendali, molti dipendenti si trovano infatti a svolgere nuove e sconosciute mansioni lavorative che percepiscono come incompatibili con la loro identità professionale.
Questo possibile cambiamento, se imposto, li porta a cercare lavoro altrove oppure a dover ridefinire il proprio ruolo all'interno dell'azienda. Un cambiamento che comporta la gestione di un passaggio importante, perché il senso di appartenenza a un ruolo predefinito è spesso radicato sia per il dipendente che per l'azienda stessa.
Al fine della ricerca, la Dott.ssa Chen e la Prof.ssa Reay si sono rivolte a una struttura che aveva subito di recente un processo di ristrutturazione aziendale che ne aveva modificato i ruoli-chiave. Oltre ad analizzare i documenti aziendali, le ricercatrici hanno avuto dei colloqui con i dipendenti all'inizio e un anno dopo la riorganizzazione.
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