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23/09/2020

leisure

Il futuro dell'Italia dipende dal digitale o dalla banda larga? - Punto e a capo

 

Nelle agende dei vari ministeri si parla di digitale, fin troppo, solo che concretamente non c'è niente

Quello che sto scrivendo non è un testo di critica verso chi governa il Paese, perché sul tema del digitale tutta l'Europa si muove sostanzialmente allo stesso modo.
L'abbiamo visto, da noi, con i vari siti dell'Inps che cadono, ma anche più recentemente con i siti di Unicredit che sono diventati inaccessibili e di esempi ne posso fare davvero tanti, a tutti i livelli, per non parlare della sicurezza.
In un periodo in cui il digitale è entrato davvero nelle case degli italiani, ci si dovrebbe aspettare di avere qualcosa di più di un semplice proclama di tanto in tanto.

Il futuro dell'Italia dipende dal digitale o dalla banda larga? - Punto e a capo

Sembra che il problema del digitale in Italia riguardi semplicemente la disponibilità di banda larga, visto che la concentrazione di tutti è rivolta su questo tema.
In realtà, fatto il digitale dobbiamo fare i "digitali", parafrasando una frase storica di D'Azeglio e il problema è serio.
Se non si sa fare altro che chattare su Whatsapp o guardare un film su Netflix, della banda l'italiano medio se ne fa poco.
Serve fare cultura del digitale, servono applicazioni funzionanti, servono quanto meno degli standard da rispettare come suggerisce il mio amico Roberto Scano, serve una formazione sui comportamenti online che vada oltre al grave problema del cyberbullismo, ma per fare questo serve un impegno forte.
Una sensibilizzazione che deve andare oltre la sit-com con Nino Frassica andata in onda tempo fa su Rai Uno, serve una strategia, serve che la scuola si mobiliti.

Insomma, servono una serie di cose che non trovano albergo in nessuna discussione parlamentare, in nessun programma televisivo, in nessun giornale.
Facile parlare di banda larga, di autostrade dell'informazione, perché qui ci sono investimenti, soldi, che speriamo non siano da spartire con gli amici, e contributi europei e di privati.
Meno facile raccontare il digitale, i problemi e le opportunità di tutti i giorni.
Forse perché per troppo tempo chi sapeva far funzionare questi oggetti è stato considerato un mago, ma posso assicurare che di magico nell'informatica c'è veramente poco.
Anzi, niente.


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