Solo il 15% dei retailer a livello globale dispone di supply chain prescrittive o autonome
Snyder (Blue Yonder): la gran parte ha bisogno di colmare il gap digitale, riconoscendo che gestire le supply chain in modo inefficace non solo ha dei costi, ma non soddisfa le esigenze dei clienti
La maggior parte dei retailer a livello globale si trova ancora in una fase iniziale di adozione della supply chain digitale: lo rivela una nuova ricerca di Blue Yonder e WMG, University of Warwick.
Lo studio "Retail Supply Chain Digital Readiness" ha esaminato le supply chain di 104 retailer globali, evidenziando che solo il 15% dispone attualmente di supply chain prescrittive o autonome (Livello 3 e Livello 4 su una scala da 1 a 4).

Ma l'indagine rivela anche che i retailer sono interessati a intraprendere un percorso di digital transformation.
Infatti, oltre la metà (61%) degli intervistati ha dichiarato di voler implementare una supply chain prescrittiva o autonoma entro il 2025.
Processi di demand & replenishment manuali rallentano i retailer
La ricerca mostra che i retailer non sono in grado di reagire ai cambiamenti della domanda in tempo reale.
Solo l'8% dei processi di pianificazione della domanda risulta aggiornato in real time.
Per questa attività, oltre un quinto (22%) dei retailer utilizza attualmente fogli di calcolo, ma quasi tre quarti (74%) desidera passare alla tecnologia prescrittiva o autonoma nei prossimi cinque anni.
Oggi gli stock necessari per operare in modalità omnicanale vengono di fatto gestiti da più della metà (61%) dei retailer secondo una logica non integrata e impostata su singolo canale. Tuttavia, il 75% degli intervistati desidera raggiungere la piena capacità omnicanale nei prossimi cinque anni.