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24/06/2020

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Apologia del sistema bancario italiano

 

Il sistema creditizio verso le imprese è in una fase di cambiamento, supportato anche dalla tecnologia, per poter svolgere un ruolo centrale nella ripartenza

Di questi tempi trovare una ragione per parlar bene del sistema bancario è impresa non facile. Eppure merita attenzione lo sforzo che hanno profuso Stefano Caselli e Gianpaolo Gabbi nel loro ultimo scritto "Il credito e la crescita. Banche e finanza per le imprese", edito da Egea. Lo scritto offre una lettura positiva del ruolo che gradualmente le banche hanno acquisito nel sistema economico italiano ma, soprattutto, quello più ambizioso e propositivo che le attende.

Apologia del sistema bancario italiano

Il testo, sebbene uscito da poche settimane, sconta il fatto di non riportare le valutazioni dovute all'emergenza COVID-19. Affronta tuttavia le diverse attività e funzioni svolte dagli istituti a supporto delle imprese. Aspetti anche tecnici, utili a ricordare il ruolo e gli strumenti che la banca può e deve, aggiungono gli Autori, sempre più offrire.
Non vi è dubbio, ed a maggior ragione dopo gli effetti che ha portato la pandemia nel sistema economico nazionale ed internazionale, che gli istituti di credito possono svolgere un compito centrale nella ripartenza. Non solo in quanto le banche italiane risultano mediamente meglio capitalizzate rispetto alle concorrenti di altri Paesi.
I bilanci degli istituti di credito documentano lo sforzo di ricapitalizzazione fatto da tutto il comparto: senza esagerazione, il capitale delle banche è il capitale del paese. Un argine di tenuta, un motore essenziale per alimentare le prospettive di crescita, un elemento che permette di competere su scala internazionale. Il livello attuale di capitalizzazione pone il sistema bancario italiano in una situazione di solvibilità superiore sia alla fase pre-crisi sia a quanto richiesto dalle Autorità di Vigilanza. È dunque il momento di passare oltre, e utilizzare queste risorse per investimenti a favore di privati e imprese.

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Occorre avere il coraggio di farsi parte attiva e diligente della ripartenza, mettendo a disposizione del sistema e del tessuto industriale e produttivo nazionale le ingenti risorse che già posseggono (senza contare quelle che piovono ex COVID-19).
Un punto interessante che trattano gli Autori è quello dell'impatto che la tecnologia e i big data possono avere nell'erogazione del credito. Grazie alla tecnologia e alla disponibilità di un'ampia mole di dati, è possibile superare segmentazioni e classificazioni artificiali che hanno segnato la storia delle strategie bancarie, per muovere verso un'offerta puntuale e calibrata sul reale profilo di ogni singolo cliente. Si dovrebbe andare sempre più verso una targetizzazione del prodotto per lo specifico cliente. Per il mercato delle imprese il disegno di prodotti su misura comporta una scelta più complessa, che vede affiancarsi al credito nuovi servizi che abbracciano tutta la gamma delle operazioni di finanza. Il ruolo della banca diventa così determinante nel guidare gli interlocutori (soprattutto i piccoli) a scelte non facili di apertura del capitale e di ricorso ai mercati per la raccolta delle risorse di cui hanno bisogno per crescere.

Titolo: Il credito e la crescita. Banche e finanza per le imprese
Autori: Stefano Caselli e Gianpaolo Gabbi
Editore: Egea
Pagine: 256

@federicounnia - Consulente in comunicazione
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