FED, BCE e BOJ: non esistono amori felici
Bienvenu (La Financière de l'Echiquier): il rischio sui mercati è apparente, almeno finché le Banche centrali rimarranno credibili
"E quando crede di stringere la felicità la stritola", scriveva Louis Aragon. I versi del poeta e scrittore francese, sostenitore del Partito comunista, illustrano perfettamente il mood degli investitori anche se, nemmeno loro, scambiano la felicità con l'andamento delle borse!
A 24 ore dal raggiungimento dei massimi storici per il Nasdaq, mentre l'S&P recuperava tutte le perdite accumulate dall'inizio dell'anno, l'11 giugno segnava la performance peggiore per i principali indici azionari dai giorni più cupi di marzo! Infatti, a seconda delle regioni perdevano, improvvisamente, tra il 3% e il 6% in mancanza però di grandi annunci economici. Che cosa ha spinto i mercati ad aver paura?
Innanzitutto, il rinnovato vigore del virus negli Stati Uniti. Stando ai dati recenti di una decina di Stati americani, e non tra i meno importanti (Texas, California...), si assiste a un nuovo aumento dei casi d'infezione. La speranza di una riapertura senza una recrudescenza dell'epidemia è appesa a un filo. Bisognerà farci l'abitudine: siamo probabilmente agli inizi soltanto dell'alternanza tra riduzione e ripresa dell'epidemia, tra speranza e delusione...
Il secondo timore trova origine nel tono preoccupato adottato dal Presidente della Fed durante la conferenza che ha fatto seguito alla riunione del Comitato di politica monetaria di mercoledì 10 giugno. Jerome Powell ha insistito sul probabile perdurare degli effetti negativi a lungo termine dell'attuale crisi sul mercato del lavoro e sulle disuguaglianze salariali. Il ritorno alla piena occupazione osservato prima della crisi, se avverrà, richiederà diversi anni - ed è lungi dal corrispondere alla ripresa a V degli indici borsistici. Il mercato avrebbe accolto questo discorso se fosse stato accompagnato da nuove misure. Poiché non vi sono state, e nonostante il passaggio rassicurante sul perdurare dei tassi d'interesse a zero e la disponibilità ad attuare nuove forme di sostegno monetario, il mercato degli asset di rischio non ne ha tratto vantaggio, contrariamente ai titoli di Stato.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo