Le Agenzie per il Lavoro, che pure non avevano mai interrotto l'erogazione dei propri servizi per aziende e lavoratori grazie a una rapidissima riorganizzazione in forma virtuale, dal 18 maggio sono entrate in Fase 2.
Openjobmetis ha investito per garantire la sicurezza dei propri dipendenti e per poter ripartire con la maggior serenità e determinazione possibile.
La stessa determinazione che mi ha aiutato a guarire dal virus e superare momenti drammatici, in particolare quelli che mi hanno costretto alla degenza ospedaliera.
Una ricerca realizzata dalla nostra società controllata HC ha evidenziato come la maggior parte delle aziende intendano proseguire lo smartworking anche in futuro.
Un cambiamento questo che suggerisce inevitabilmente approcci e stimoli diversi nelle relazioni dipendenti-dipendenti, e responsabili-dipendenti.
Sullo sfondo di queste relazioni mutevoli si rafforza ulteriormente la necessità di individuare e condividere percorsi di aggiornamento e formazione permanenti in cui le skills digitali rappresenteranno una prerogativa nella crescita professionale individuale, e quindi aziendale.
In base a ciò che vedevate prima della pandemia e quello che osservate oggi, quali sono e saranno i profili professionali più richiesti dalle aziende?
L'emergenza ha avuto l'effetto di accelerare per necessità il processo di digitalizzazione delle aziende, un processo che sul breve periodo si concretizza nella revisione della struttura utile a garantire l'operatività anche da remoto, in una parola, lo smartworking.
Ma che in futuro coinvolgerà con ancor più urgenza anche la comunicazione interna, il dialogo con clienti e fornitori, i canali di vendita online e l'infrastruttura informatica più in generale.
Una direzione che richiama naturalmente gli specialisti con competenze digitali avanzate ai quali si affiancano profili per così dire più tradizionali, come gli esperti di controllo di gestione.
Per quanto riguarda il settore dell'assistenza familiare e domiciliare, ci siamo trovati a gestire una crescente domanda di badanti per i quali prevediamo un auspicato e progressivo percorso di riconoscimento professionale e normativo, con un incremento dei contratti regolari.
Quali sono le nuove sfide per le PMI nell'attuale fase di mercato?
Partiamo dai dati.
La Commissione europea prevede una contrazione del PIL del 9.5% in Italia nel corso dell'anno.
La gestione dell'attuale fase di mercato non può prescindere da questa consapevolezza.
Soprattutto per quelle imprese, di piccole e medie dimensione, che stanno affrontando con ancora maggiori criticità la diminuzione del proprio patrimonio e la conseguente crisi di liquidità.
Alle riflessioni che riguardano la valutazione di adeguati strumenti di finanziamento delle PMI si accompagnano quelle relative alle riorganizzazioni aziendali.
All'interno del processo di ripensamento infatti, può diventare strategico un approccio che cerchi di valorizzare le sinergie tra società diverse, ma con attività affini, per proporre gruppi ad alta specializzazione e a sufficiente capitalizzazione che possano competere anche in questa fase nel proprio mercato di riferimento.
Se l'articolo ti è piaciuto, condividilo con gli amici e colleghi