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27/05/2020

digital

Le aziende chiedono di semplificare le procedure per concentrarsi sul business 

 

Beloussov (Acronis): necessitano di una sola soluzione per gestire backup, aggiornamenti e sicurezza senza metter a rischio i sistemi 

La business continuity è un tema decisamente di attualità. La pandemia di coronavirus ha fatto comprendere alle aziende quanto complesso sia mantenere la piena operatività in caso di problemi. E la sicurezza, oltre che la protezione dei dati, deve poter esser gestita in un modo adeguato, ma più snello ed efficiente. Ne abbiamo parlato con Serguei Beloussov, CEO e Founder di Acronis.
La sicurezza significa la continuità del business. Come sta cambiando lo scenario per le imprese?
Qualche mese fa abbiamo cambiato la nostra strategia, tanto che siamo partiti dal backup che è necessario per il ripristino in condizioni di emergenza, ma abbiamo puntato su un tipo di protezione più esaustiva. Siamo convinti che vi sia un passaggio da una fase di ricerca di continuità di business a quella di protezione dei dati, penso al malware, ma anche alla gestione della privacy, piuttosto di quella dell'identità. Al fianco delle vulnerabilità dei sistemi, della gestione di malware eventuali, le aziende hanno necessità di avere a disposizione soluzioni di sicurezza che siano individuabili in un singolo prodotto perché anche la gestione dei pacchetti di sicurezza mette a rischio i sistemi. Per questo motivo abbiamo realizzato una soluzione unica, che è una combinazione di tutti quegli elementi necessari. Non è un pacchetto, è un prodotto singolo che chiamiamo Acronis Cyber Engine ed è progettato per essere offerto alle imprese attraverso fornitori di servizi.

Le aziende chiedono di semplificare le procedure per concentrarsi sul business 

I clienti come hanno accolto questa soluzione?
Abbiamo avuto una grande accoglienza soprattutto dai nostri partner, nonché un'adozione molto veloce. Il motivo è che oggi un'azienda moderna deve gestire dati e punti di accesso ovunque e quindi è alla ricerca di una soluzione che possa proteggere le applicazioni e i sistemi in maniera completa. Ci eravamo accorti che con le nostre soluzioni stavamo proteggendo sistemi Windows o Linux indipendentemente, server o client, ma soprattutto sempre più spesso si parlava di macchine virtuali. Ci siamo resi conto che stavamo proteggendo dei sistemi e che questi sistemi avevano al proprio interno della complessità. La richiesta, per chi gestisce i sistemi, è di semplificare. Le persone non hanno il tempo di aggiornare tutti i sistemi di sicurezza e questo aggiunge falle nei dati e applicazioni aziendali. Le aziende vogliono solo concentrarsi sul proprio business.

Seguici: 

La proliferazione dei punti di accesso e device effettivamente ha un impatto consistente.
Certo, ma il lavoratore è lo stesso in ufficio, o se lavora a casa o se si connette in movimento. I dati devono essere protetti all'interno del perimetro aziendale, ma anche nelle email o nelle comunicazioni in videoconferenza. La sicurezza deve essere ovunque e per questo motivo i nostri partner hanno accolto con soddisfazione la soluzione. I clienti hanno un prodotto solo che noi offriamo come servizio, quindi lo aggiorniamo costantemente ed è attivo se il computer o il dispositivo è acceso. E' il prodotto che valuta come difenderti, l'uso che fai dei dati e quindi come ti comporti, perché molti attacchi vengono bloccati proprio analizzando i comportamenti.
Acronis è un'azienda giovane.

E' vero, nel 2013 ho fondato la società e abbiamo costruito sempre nuovi prodotti. C'è un team molto affiatato che esamina i problemi che riscontrano i clienti per creare nuove soluzioni, fornendo un'opportunità per i nostri partner e i nostri fornitori di servizi. Per questo siamo andati oltre al backup qualche mese fa, perché la domanda era di una protezione più estesa. Per fare questo, però, serve una struttura di ricerca e sviluppo molto solida, abbiamo investimenti molto ingenti con università importanti e abbiamo un ''cyber engine'' che è alimentato da un'intelligenza artificiale in modo autonomo che analizza e protegge i carichi di lavoro. Questa è un'azienda di ingegneri, attualmente abbiamo circa 1.500 persone, ma più di 500 ingegneri software e quasi 1000 tecnici, quindi siamo davvero un'azienda che si concentra sulla tecnologia. Poi ci sono i partner che commercializzano e forniscono feedback continuo e quindi chiudiamo la filiera. Il prodotto è il nostro biglietto da visita. Per comprendere meglio: la vendita è ripartita per il 50% dal prodotto, 40 dai partner e il 10% in marketing.

In questa fase di fine lockdown e ripartenza, cosa avete imparato?
Lo scopo di Acronis non è cambiato, proteggere tutte le applicazioni e i sistemi di dati. In questa fase è aumentata la consapevolezza della necessità di avere sistemi e connessioni sicure, ma anche di poter riattivare i sistemi molto rapidamente in caso di problemi. Noi siamo sempre stati dei fanatici della protezione, analizziamo ogni carico di lavoro, ma oggi più che mai c'è domanda di protezione. Le persone non erano preparate, per esempio, per questa orribile calamità del coronavirus e questo dimostra che per questo genere di problemi, come accade nell'informatica, è necessario essere preparati ad affrontarli, a gestire le situazioni e porre rimedio. Per esempio, le aziende si sono preoccupate prima di tutto della continuità di business, ma poi hanno iniziato a interrogarsi sulla sicurezza, prima dei lavoratori e poi dei dati. C'è molto da fare, ma credo che molto cambierà.



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