La tecnologia che abilita il futuro - Punto e a capo
In questo periodo stiamo comprendendo il potere della tecnologia
La tecnologia è diventata ancora più pervasiva in questo periodo di lockdown mondiale.
Serve per comunicare, per studiare, per lavorare, per curare e per progettare il futuro.
Parlando durante l'ultima puntata del #latetechshow con Maurizio Decollanz di IBM ci si chiedeva come fosse possibile che le persone si sorprendano del fatto che la grande potenza di calcolo dei supercomputer sia stata in grado di "scremare" i farmaci per curare il COVID-19.
Non può essere una sorpresa nel 2020, perché la tecnologia è già per moltissime persone la quotidianità e in fondo un supercomputer non è altro che uno strumento che utilizza la forza bruta per fare calcoli in maniera più veloce.
Quello che personalmente mi stupisce ancora non è tanto che la tecnologia non sia percepita come un mezzo, per cui un qualcosa che permette di raggiungere uno scopo, ma come qualcosa di magico.
Chiamiamo i computer e gli oggetti macchine, ma perché lo sono davvero.
Sono macchine perché fanno le cose per cui sono state "programmate". Uno smartphone non è stato programmato per fare un caffè, ma sa fare tante cose benissimo.
Vale per tutto.
Ma sono macchine, non provano emozioni e non si fanno "fregare" da queste.
La tecnologia sta disegnando il futuro, dell'apprendimento, dell'intrattenimento, del lavoro e questo periodo non ha fatto altro che accelerare repentinamente questo processo che era in corso da anni.
Nella cover story di questa settimana, Tino Canegrati parlava del PC che è tornato al centro della scena digitale, cosa impensabile a gennaio.
Perché la tecnologia è così: non è tutto prevedibile e prende direzioni inaspettate.
L'intelligenza artificiale analizzerà questo periodo, individuerà nuovi trend e nuove esigenze.
Ma ci vorrà tempo.
Qualche imprenditore, invece, quell'intuizione magari l'ha già avuta. Bisogna solo capire se avrà la forza di seguirla.
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