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20/05/2020

economia

Investimenti immobiliari corporate in Italia: nel I trimestre volumi per 1,2 miliardi

 

L'emergenza COVID-19 impatta sui dati. Si riducono gli investimenti nel mercato direzionale, che si conferma comunque l'asset class più richiesta dagli investitori. In controtendenza i settori retail e logistico

Il volume degli investimenti immobiliari corporate (non residenziali) nel primo trimestre 2020 è stato pari a 1,2 miliardi di euro, in diminuzione del 27,9% rispetto al valore di 1,6 miliardi di Euro registrato da gennaio a marzo 2019.
Il dato risente sia degli effetti che la pandemia Covid-19 ha avuto sull'economia del Paese, sia di alcuni segnali di debolezza che il mercato immobiliare corporate aveva mostrato nei primi due mesi di quest'anno rispetto a gennaio e febbraio 2019. Ciò nonostante, a fine febbraio 2020 sono state registrate alcune importanti operazioni che hanno contribuito ad aumentare il volume degli investimenti totali.

Investimenti immobiliari corporate in Italia: nel I trimestre volumi per 1,2 miliardi

Secondo i dati registrati da Prelios Group Market Research, la contrazione del mercato è collegata principalmente alla diminuzione degli investimenti in due settori chiave dell'economia immobiliare del Paese, il direzionale e l'alberghiero. Il primo ha totalizzato 500 milioni di euro di transazioni (-44,7% rispetto al Q1 2019) mentre il settore alberghiero ha registrato investimenti in calo dell'83,6% pari a 64 milioni di Euro.
Segnali di crescita invece sono giunti dal comparto retail le cui compravendite nel primo trimestre di quest'anno si sono aggirate intorno ai 280 milioni di Euro supportate dalle buone performance registrate nei segmenti shopping center e ipermercati.
Anche nel settore della logistica si rileva una crescita, con un totale investito di 130 milioni di euro (+27,5%) grazie a importanti operazioni siglate nel Nord Italia.

Seguici: 

A livello geografico, la macro regione del Nord Ovest d'Italia si conferma il motore dell'economia immobiliare italiana annoverando investimenti per quasi 800 milioni di Euro (pari al 67,4% del transato nazionale), seguita dal Centro Italia in cui i capitali sono stati pari a 190 milioni (16,0% del dato nazionale) affluiti principalmente nella città di Roma.
Dopo un ottimo 2019, la macro regione del Nord Est ha subito una battuta di arresto registrando circa 90 milioni di Euro (7,4% del transato nazionale) di compravendite mentre il 2020 è iniziato bene per la macro regione del Sud Italia il cui volume di investimenti è stato di oltre 100 milioni di Euro (9,2%).
Rispetto al Q1 2019 si è leggermente modificata la composizione degli investitori in Italia: i capitali investiti continuano ad essere prevalentemente stranieri per il 63,8%, con 750 milioni (72,5% nel primo trimestre 2019) di cui oltre un terzo provenienti dalla Germania e dalla Francia mentre da oltre oceano i flussi più importanti sono giunti prevalentemente dagli Stati Uniti. Il 36,2% dei flussi è stato generato da operatori nazionali e in particolare da fondi immobiliari di diritto italiano.

Il mercato immobiliare di Milano ha registrato operazioni per oltre 400 milioni di Euro, in diminuzione del 53,8% rispetto all'analogo trimestre 2019, ma rappresentando comunque un terzo del totale investito nella Penisola. La contrazione è da attribuire prevalentemente al comparto direzionale i cui investimenti si sono ridotti del 54,1% nonostante si assista ad una impennata degli investimenti nelle aree del CBD (Central Business District) del Duomo e del centro di Milano.
Il take-up di spazi direzionali è stato di 96.000 mq, in decremento del 20,3% rispetto al Q1 2019, con una crescita delle locazioni nella zona del semicentro e della periferia di Milano; il prime rent è rimasto stabile a ?600/mq/anno nella zona del CBD Duomo del capoluogo lombardo e anche il prime net yield si consolida al livello del 3,15%.
I comparti della logistica e del retail, infine, hanno visto volumi di compravendite molto bassi mentre si registra una crescita degli investimenti nei comparti del residenziale e delle aree di sviluppo per quasi 50 milioni di Euro. A livello di provenienza dei flussi, il 61,3% è stato di matrice estera.

Roma ha visto transazioni per 130 milioni di euro prevalentemente di tipo direzionale e con investimenti focalizzati nel distretto del CBD e del centro. Nonostante l'attuale momento di stasi che sta attraversando il Paese, il mercato immobiliare romano ha contenuto il calo degli investimenti registrando una diminuzione del 17,7% rispetto al primo trimestre 2019.
Il volume di assorbimento degli spazi direzionali è stato di 23.500 mq con locazioni concentrate soprattutto nel centro del capoluogo regionale. Il prime rent è rimasto stabile a 450 euro/mq/anno nel CBD della città e il rendimento netto prime si attesta 4,0%; infine, si conferma il momento positivo per gli investitori nazionali che hanno rappresentato il 77,3% del capitale investito.



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