Europa: MES, debito, garanzie e condizioni
Tentori (Axa IM): visto che le obbligazioni governative sono di fatto ''non marketable'', cioè non scambiano sul mercato, perché non rivedere la definizione di debito pubblico di Eurostat?
Premetto che dal punto di vista puramente contabile, finanziare attraverso il MES per 10 anni un ammontare di 37 miliardi è un deal vantaggioso per diversi paesi membri, tra i quali l'Italia. Resta però la questione aperta delle condizioni, esplicate nel comunicato stampa dell'Eurogruppo dell'8 Maggio 2020:
1) Il finanziamento deve essere utilizzato per spese ''dirette e indirette di salute pubblica, cura e prevenzione legate alla crisi COVID-19'';
2) Durante l'emergenza, la sorveglianza e il reporting dei paesi che richiederanno accesso alla linea di credito saranno ''commensurati allo shock subito'';
3) Finita l'emergenza, i paesi membri si impegnano a rinforzare i loro fondamentali economici e finanziari, in linea con i criteri di ''coordinamento e di sorveglianza dell'UE''.
Senza aprire un dibattito squisitamente politico, vorrei fare alcune considerazioni in merito. Un prestito non è un regalo e come tale implica un equilibrio tra benefici e costi. Sta alle due parti negoziare le condizioni del prestito in maniera soddisfacente. In teoria, la condizione sufficiente richiede che il valore presente sia uguale per entrambe le parti. A mio avviso, la linea di credito del MES è un deal soddisfacente, nel senso che trova un equilibrio tra il costo del funding e il ''costo'' di condizioni future. Qualora queste condizioni non fossero più accettabili, un paese membro potrebbe sempre scegliere di emettere l'ammontare equivalente sul mercato - probabilmente pagando una cedola più alta - per ripagare integralmente il debito contratto con il MES.
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