Le abbiamo lette nel corso degli ultimi dieci giorni sulla stampa: dal -6% di Confindustria in caso della fine del blocco alla produzione nel mese di maggio, che aumenta di 0,75% in meno per ogni settimana aggiuntiva di stop; al -11,6% di Goldman Sachs, che stima un aumento del deficit italiano al 7% e il debito del PIL schizzare oltre il 160%.
Ma la banca d'affari americana non è stata meno pessimista con le altre economie europee: per l'intera area euro stima un crollo del PIL del 9%, per la Spagna del 9,7%, per la Germania dell'8,9% e per la Francia del 7,4%.
Anche Spagna e Francia dovranno aumentare il deficit (rispettivamente al 10% e al 7,3%), spingendo il debito ben al di sopra del 100% del PIL.
Insomma siamo in folta compagnia.
Persino l'istituto governativo tedesco IFO, che a inizio aprile ha fatto le sue catastrofiche previsioni sull'Italia, non è stato meno severo contando i danni per la Germania.
Se per l'Italia indica infatti un calo del PIL tra l'8 e il 19,1% in base agli scenari alla durata dello lockdown, per la Germania il range è poco differente, tra il 7 e il 20,1%.
Previsioni difficili
Cosa succederà dopo? Non è facile prevederlo ora, vista l'incertezza complessiva sull'evoluzione della pandemia, ma qualcuno ci ha provato lo stesso.
Cerved ha immaginato uno scenario di base con emergenza fino a maggio e due mesi per tornare alla normalità e uno più pessimistico in cui l'emergenza dura per l'intero anno: nella migliore delle ipotesi la perdita stimata è di 220 miliardi nel 2020 e 55 miliardi nel 2021, mentre nello scenario pessimistico andranno persi 470 miliardi nel 2020 e 172 nel 2021.
Insomma, non si recupererà il terreno perso neppure alla fine dell'anno prossimo.
O forse no, se si dà credito a Morgan Stanley, secondo cui il PIL italiano perderà il 5,8% nel 2020 e recupererà tutto e di più per segnare +6,7% nel 2021.
L'apporto del FinTech
Le stime sono difformi e molto mutevoli, una settimana dopo l'altra, perché mutevole è la situazione e scarsa la visibilità sulla sua evoluzione.
Certamente oggi bisogna pensare allo status quo e agire per gradi, fornendo aiuti concreti alle PMI che lottano per riuscire a coprire le spese correnti (affitto, consumi, personale) mentre sono costrette alla chiusura.
Il resto serve a poco.
Sul fronte del governo qualcosa era stato fatto, nel Cura Italia, in termini di differimento delle scadenze di tasse e imposte e in termini di Cassa Integrazione estesa a tutte le imprese di qualsiasi settore.
Con il Decreto Maggio è stato affrontato anche il problema della liquidità con il potenziamento il Fondo di garanzia pubblico per le PMI e l'estensione delle coperture per le imprese di maggior dimensione anche attraverso Sace.
Nel frattempo anche il FinTech può svolgere un ruolo fondamentale, erogando un credito di emergenza alle imprese solide che rischiano altrimenti di non farcela.
BorsadelCredito.it ha lanciato il suo prodotto ad hoc, Cash Anti COVID-19, altri ne arriveranno da parte di altri operatori del settore e ci auguriamo che possano aiutare a sostenere, oggi, nel momento peggiore le PMI italiane, l'ossatura della nostra economia reale.
Antonio Lafiosca, Chief Operating Officer di BorsadelCredito.it
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