Per aiutare subito le nostre PMI seguiamo l'esempio di Alibaba
Marcireau (E. de Rothschild AM): alle prese con il COVID-19 il colosso cinese dell’eCommerce ha introdotto un pacchetto di misure per assicurare solidarietà ed efficienza economica alle imprese, rinforzando l’ecosistema
La risposta globale di natura economica alla diffusione del virus deve essere tanto accurata quanto quella sanitaria.
Ed alcuni grandi nomi del settore internet farebbero bene a seguire l'esempio di Alibaba.
La Cina può essere l'epicentro del virus, ma il numero dei Paesi interessati aumenta giorno dopo giorno.
Le città, e persino le regioni, vengono messe in quarantena nel tentativo di limitare la diffusione della malattia.

Il conseguente rallentamento, e a volte la paralisi, in un periodo di tempo relativamente breve può mettere le aziende sotto forte pressione.
Il settore dei servizi, ad esempio, potrebbe non necessariamente recuperare i mancati guadagni una volta che la crisi sarà terminata.
Ed è altamente improbabile che le persone in Italia e in Cina si affrettino a tornare nei ristoranti una volta terminato il periodo di quarantena.
La situazione economica dei piccoli produttori potrebbe essere colpita dalle disposizioni in termini di capitale circolante.
Le consegne di componenti dalla Cina sono state interrotte, lasciando le aziende in condizione di non effettuare le consegne ai clienti, aziende che, però, dovranno continuare a pagare gli stipendi e a rimborsare i prestiti.
Proprio come la singola farfalla che sbatte le ali e alla fine scatena un uragano in altre parti del mondo, una quota di valore aggiunto all’interno delle aziende europee dipende dai fornitori e dai clienti cinesi nelle zone in cui l'attività è rallentata in modo significativo.