L'omnicanalità obbliga a ridisegnare i flussi per avere magazzini flessibili
Pellegrini (SB Italia): machine learning, analisi predittiva e cognitive computing sono gli ingredienti di questa nuova sfida. Dotarsi di analytics di nuova generazione consente di migliorare nettamente le performance
Logistica sempre più 4.0.
Secondo i dati forniti dall'Osservatorio Contract Logistics della School of Management del Politecnico di Milano, si tratta di un settore in salute, che dal 2015 cresce anno su anno, con un fatturato nel 2018 pari a 84 miliardi (+0,7% sul 2017) e con 84,5 miliardi previsti a consuntivo 2019.
Un ruolo chiave nello sviluppo è giocato dalla diffusione delle tecnologie digitali, che impattano sia sulla gestione del magazzino così come sui trasporti; inoltre, rendono possibile lo sviluppo di nuovi servizi, come ad esempio il tracciamento del prodotto in tempo reale lungo l'intera filiera o l'utilizzo di etichette "intelligenti" e di sensori che permettono una comunicazione autonoma macchina-macchina.

La spinta verso l'adozione di nuove soluzioni di logistica 4.0 da parte delle aziende è proporzionata ai benefici paventati - aumento della produttività , miglioramento della tracciabilità e maggiore sicurezza - e alle criticità riscontrate - tempi di ritorno degli investimenti, mancanza di competenze interne e oggettive difficoltà nella ridefinizione dei processi di lavoro.
Siamo davanti a una nuova era anche nell'ambito degli analytics applicati alla supply chain.
Partendo dal presupposto che lo sviluppo di una logistica 4.0 debba necessariamente passare per una reale "cultura del dato", è possibile affermare che oggi la funzione IT rivesta un ruolo più che mai cruciale.
Infatti, sempre secondo i dati raccolti dall'Osservatorio, nel 20% delle aziende logistiche il peso del budget IT sul fatturato complessivo è superiore al 10%, mentre il 32% ha aumentato le risorse IT negli ultimi cinque anni.