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19/02/2020

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Italia e Bahrain partner sempre più stretti

Istituito un processo di fast-track gratuito per imprese e startup italiane che permetterà loro di insediarsi velocemente nel Paese e di usufruire di tutti i benefit dell'ecosistema

In una fase contingentale in cui i commerci globali potrebbero subire l'effetto nefasto del coronavirus cinese, l'Italia cerca di allargare i propri mercati, cercando opportunità per le proprie imprese. In quest'ottica va letta la serie di accordi con il Bahrain, Paese fulcro del Medio Oriente che offre un utile trampolino di lancio verso la più ampia area del Golfo, compresa l'Arabia Saudita, il maggiore mercato della regione.
Nel corso della visita ufficiale guidata da Sua Altezza Reale il Principe Salman bin Hamad Al Khalifa, Principe Ereditario, Vice Comandante Supremo e Primo Vice Primo Ministro del Bahrain, in occasione dell'apertura di una nuova ambasciata nel nostro Paese, si sono svolti incontri di alto profilo tra la delegazione del Bahrain e i principali membri dell'ecosistema italiano dell'innovazione, che hanno portato ad importanti risultati.
Innanzitutto, sarà garantito un processo fast-track alle imprese e startup italiane che permetterà loro di insediarsi velocemente nel Paese e di usufruire di tutti i benefit dell'ecosistema bahrainita. L'iniziativa consentirà alle imprese italiane di avere accesso al mercato del Bahrain e ai mercati dei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG).

Il fast-track sarà offerto gratuitamente alle aziende italiane e prevederà un servizio di concierge dedicato che includerà:
a) Un processo di inserimento rapido nell'ecosistema, che contemplerà gli adempimenti per richiedere la residenza, il visto e la registrazione dell'azienda;
b) Per le startup italiane, il supporto da parte degli incubatori e degli acceleratori del Bahrain, nonché l'accesso al loro network e ai programmi che permetteranno alle imprese italiane di stringere relazioni utili alla loro crescita ed espansione.
L'iniziativa permetterà alle imprese e alle startup di beneficiare dell'intero ecosistema del Bahrain, il quale vanta costi operativi inferiori fino al 50% rispetto ai Paesi limitrofi, una delle forze-lavoro locali più altamente qualificate della regione e alcune delle soft infrastructures più avanzate nell'area MENA.
A proposito di questo annuncio, Sua Altezza Khalid Humaidan, Chief Executive dell'Economic Development Board del Bahrain, ha affermato: "Sono orgoglioso di poter dire che il Bahrain, fin dai primi anni '70, ha dei forti legami commerciali con l'Italia, uno dei 10 principali mercati mondiali: questo rapporto è di grande importanza per noi.

Il Regno del Bahrain offre numerose opportunità per gli investitori italiani in un'ampia gamma di settori. Il Bahrain è stato a lungo considerato la porta d'accesso al Golfo: i nostri costi operativi altamente competitivi, fino al 50% più convenienti rispetto ad alcuni dei nostri vicini, così come la nostra forza lavoro altamente qualificata e i nostri ambiziosi piani di trasformazione digitale fanno sì che il Bahrain sia particolarmente attraente per gli investitori stranieri.
All'EDB disponiamo di risorse dedicate per gli investitori italiani al fine di aiutarli a comprendere le opportunità disponibili in Bahrain e facilitare il loro ingresso in questo mercato. Garantirgli un processo di fast-track è un naturale passo avanti che permetterà di intensificare ulteriormente i nostri legami e di snellire il processo che porterà le startup italiane innovative ad insediarsi in uno dei paesi più collegati, solidali ed economici della regione, con al tempo stesso un accesso facile e veloce al mercato del Golfo, che vale 1,5 trilioni di dollari e che si presenta in grande crescita
".
Contestualmente a questo annuncio, sono stati firmati sette accordi dal valore di 330 milioni di euro con alcune tra le principali aziende italiane.


Tra i principali accordi siglati vi sono quelli tra Alba e Fluorsid, Alba e FATA S.P.A., Alba e Techmo Car, Al Salam Bank e OMP Racing, GPIC e Saipem/Snamprogetti (gruppo ENI), Tatweer e ENI, e, infine, tra l'Economic Development Board e Leonardo. Importante per agevolare le relazioni tra le imprese dei due Paesi è stata la partnership tra l'Economic Development Board del Bahrain, l'agenzia che ha il compito di promuovere gli investimenti esteri nel Regno, e Confindustria Assafrica & Mediterraneo, l'associazione imprenditoriale che supporta le imprese italiane nei Paesi del Mediterraneo, Africa e Medio Oriente.
Gli accordi daranno ulteriore spinta alle forti relazioni economiche e industriali tra i due Paesi che durano dal 1973. Attualmente sono 61 le imprese italiane che operano in Bahrain, in particolare nel settore manifatturiero.
Sua Altezza Khalid Humaidan, ha dichiarato che "La lunga storia degli scambi commerciali tra il Bahrain e l'Italia si è evoluta in una forte partnership, che sta permettendo ad entrambi i Paesi di prosperare. Le aziende del Regno del Bahrain e dell'Italia lavoreranno insieme per favorire i rispettivi ecosistemi, attrarre nuovi talenti e promuovere settori strategici che genereranno nuove aree di collaborazione.


Questi nuovi accordi rafforzeranno ulteriormente lo storico rapporto che ci lega e ricopriranno un ruolo significativo nel guidare la crescita di entrambi i nostri ecosistemi".
Infine, sempre in occasione della visita della delegazione bahariana, l'ICE ha annunciato l'apertura di un ufficio in Bahrain.
Secondo Roberto Luongo, Direttore Generale dell'Agenzia ICE, "L'accordo farà compiere importanti passi avanti alla già formidabile partnership economica e commerciale che lega l'Italia e il Bahrain. Non vedo l'ora di lavorare a stretto contatto con l'Economic Development Board del Bahrain per identificare e creare opportunità tra le aziende italiane e bahrainite, facilitando le relazioni commerciali e gli investimenti in una gamma sempre più ampia di settori".


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