Le FinTech consentiranno la crescita di un modello di banca as a service
Lafiosca (BorsadelCredito.it): in questo modo la banca ha la possibilità di implementare tecnologie che non può, per questione di risorse e tempi di sviluppo, creare internamente
Il 2020 per il mondo bancario (e per le FinTech) è un anno di svolta.
Per varie ragioni, ma tutte afferenti alla tecnologia.
Non a caso è stato già definito come l'anno zero della rivoluzione finanziaria, da un lato per l'affermarsi dell'open banking con la PSD2, entrata in vigore in Italia lo scorso 14 settembre, dall'altro per un trend crescente di collaborazione tra i diversi operatori dell'ecosistema.

A ben vedere, due facce della stessa medaglia, che porta in effige un'iscrizione a fuoco: nella condivisione e nell'analisi dei dati sta il potenziale valore aggiunto da offrire al cliente per chi si occupa di finanza oggi.
Questa certezza determinerà il futuro percorso di sviluppo dell'ecosistema.
E in cima a questa evoluzione sta la tecnologia.
Nessuno, nel mondo attuale, neppure un leader di mercato, può sopravvivere alla disruption se non sa maneggiare i big data e trasformarli in informazioni di valore.
E nell'ecosistema finanziario, se le banche possiedono i dati, le FinTech sanno come usarli.
Perché i big data diventano informazioni grazie alla tecnologia
Nel prossimo futuro in cui la banca - come ha previsto PwC nel suo report "Piccole FinTech crescono con intelligenza" - diventa una piattaforma aperta su cui i clienti possono comprare i servizi in pay per use, le FinTech hanno un ruolo determinante: quello di fornire gli strumenti per abilitare questi servizi.