L'innovazione che passa attraverso la cooperazione tra aziende e startup porta valore alle imprese, ma serve fare sistema con tutti i player, Stato compreso
Le startup rivestono un ruolo sempre più importante nell'innovazione. Ma come tutte le piccole realtà all'inizio della loro avventura, hanno bisogno di chi insegni loro come crescere e affrontare il mercato senza commettere troppi passi falsi o limitare il proprio talento. E per questo ci sono gli incubatori. Ne abbiamo parlato con Layla Pavone, Chief Innovation Marketing and Communication Officer di Digital Magics.
Che cosa significa fare da incubatore?Â
Per quanto possa sembrare di parte, e in effetti lo sono, cercherò di essere onesta intellettualmente nel raccontare cosa fa, come opera e come interagisce un incubatore.
Il ruolo dell'incubatore è fondamentale all'interno del cosiddetto "ecosistema dell'innovazione", e nei confronti delle startup penso che sia importante se non fondamentale. Stiamo parlando di un ecosistema italiano, su cui noi, come Digital Magics, siamo focalizzati sul made in Italy. Infatti, ci interessa coltivare il talento italiano e quindi le startup italiane nel nostro portfolio rappresentano il 99,9 per cento. Qualcuna nasce all'estero, come Hyperloop, ma uno dei due founder è un italiano, anzi, un ex Digital Magics.

Qual è il contesto attuale delle startup?
C'è una ricchezza dal punto di vista della competenza e del talento in termini di innovazione tecnologica digitale, tanto che non dobbiamo invidiare niente a nessun altro Paese, sia europeo sia oltreoceano. E' chiaro che un team ha bisogno di una guida, ha bisogno di qualcuno come può essere Digital Magics, che mette a disposizione la sua "cassetta degli attrezzi" per fare crescere le startup per fornire competenza, esperienza, mentorship e servizi. A fronte di un assessment iniziale, possiamo mettere a disposizione una serie di strumenti e servizi, dalle strategie di marketing alla capacità di costruire insieme un business model o alla possibilità di costruire insieme un budget, un conto economico, oppure lavorare insieme sulla parte legale e contrattuale a 360 gradi.
Un ruolo decisamente imponente.
Noi lavoriamo mettendo a fattor comune le competenze che in Digital Magics ci sono e questo è il ruolo dell'incubatore. Credo che in un ecosistema anche abbastanza complesso come quello del nostro Paese, per una startup avere un partner che peraltro è un socio - perché noi siamo chiaramente soci di minoranza delle startup che entrano nel nostro portfolio - fornisce il giusto appoggio per supportare la crescita e a "staccare fatture", come dico io. Siamo soci, quindi c'è un allineamento di interessi totale, anche questo è il ruolo dell'incubatore, e che rende quest'ultimo differente da qualunque player all'interno della catena del venture capital, per semplificare il concetto. Noi siamo soci delle startup e abbiamo tutto l'interesse a farle crescere ed è una virtù degli incubatori che non sempre viene riconosciuta o enfatizzata.
Ma fare impresa in Italia è difficile.
Certamente. Fare impresa è ancora complicato per nostri i ragazzi e dobbiamo muoverci perché andando all'estero queste imprese si portano con se i loro talenti, non perdiamo solo in termini di PIL, ma anche in termini di Sistema Paese. I dati dell'Istat hanno sottolineato questo gap dal punto di vista della nostra capacità di attrarre talenti; si parla di fughe di cervelli che non è un termine molto carino, però di italiani che vanno all'estero per fare startup, o comunque trovare maggiore soddisfazione dal punto di vista soprattutto professionale, ce ne sono e bisognerebbe preoccuparsi del fenomeno. Non è la prima volta che lo diciamo. Vediamo il bicchiere sempre mezzo pieno: spero tanto che a fronte di questo fondo per l'innovazione che è ai nastri di partenza, a fronte del fatto che abbiamo un ministro per l'innovazione, e a fronte del fatto che mi sembra di poter dire ci sia una maggiore sensibilità rispetto al passato nel far crescere questo ecosistema dell'innovazione che occupa circa 60mila persone, ci siano dei passi in avanti concreti.
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