La rivoluzione digitale apre le imprese all'open finance
12,7 milioni di italiani utilizzano servizi Fintech & Insurtech con alto livello di soddisfazione. Il 20% degli utenti si collega alla propria banca da mobile, il 48% da PC
La rivoluzione digitale investe finanza e assicurazioni, portando banche e attori tradizionali del settore insieme a nuove imprese innovative, BigTech, case automobilistiche, retailer, utility e imprese di molti altri settori nell'era dell'"Open Finance", l'innovazione aperta in tutte le componenti del mondo finanziario.
Si contano ormai 326 startup Fintech & Insurtech in Italia, capaci di raccogliere 654 milioni di euro di finanziamenti, che si stanno aprendo a collaborazioni con attori di diverso tipo. Sono 48 le piattaforme di Open Finance attive in Europa che permettono scambio di dati, attivazione di servizi, ecosistemi di collaborazione e aggregazione di idee, mentre l'offerta di servizi finanziari si allarga anche ad altri settori. Ben 12,7 milioni di italiani (il 29% di tutta della popolazione 18-74 anni) utilizzano già almeno un servizio Fintech & Insurtech, soprattutto Mobile Payment e Chatbot per comunicare con la banca, con un alto livello di soddisfazione.

Tra le PMI, sebbene i servizi finanziari non siano completamente diffusi, le imprese scelgono spesso strumenti digitali per utilizzarli. Il 20% degli utenti ormai si collega alla propria banca da smartphone o tablet e a fine 2018 le filiali evolute con postazioni self-service arrivano all'11% del totale, mentre si contano oltre 20.000 sottoscrittori ai Roboadvisor e 250.000 utenti di salvadanai digitali.
Sono alcuni risultati della ricerca dell'Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano.
"L'innovazione digitale del settore bancario, finanziario e assicurativo inizia ad avere un impatto finalmente visibile, con effetti che diventeranno via via più marcati", afferma Marco Giorgino, Direttore scientifico dell'Osservatorio Fintech & Insurtech (nella foto). Non v'è dubbio che assisteremo ad una profonda trasformazione dell'industria, con una forte ridefinizione dei confini della competizione. Tre le direttrici su cui agire: innanzitutto, gli operatori devono saper definire strategie di open innovation e collaborare con attori anche diversi, in primis fintech e insurtech, per sviluppare il cambiamento. Inoltre, le fintech e le insurtech devono saper dialogare con gli incumbent per ?scalare' più velocemente e ottimizzare il rapporto tra i costi e i benefici della crescita. Infine, sarà necessario pensare ad operazioni straordinarie per raggiungere quelle dimensioni coerenti con gli investimenti necessari alle economie di scala e di scopo del mercato digitale".

Le startup
Sono 326 le startup Fintech & Insurtech censite in Italia, per un volume di finanziamenti complessivo di 654 milioni di euro. In media 2,6 milioni per azienda, non ancora capitali consistenti (con l'eccezione alcuni di casi limitatissimi come i 100 milioni di Prima Assicurazioni e gli oltre 70 di MoneyFarm). I settori in cui operano sono eterogenei: dai servizi bancari (42%) ai servizi tecnologici orientati al mondo finanziario e assicurativo (25%).
"Le startup italiane stanno improntando il loro modello di business verso un'architettura ?open' - spiega Filippo Renga, co-Direttore dell'Osservatorio Fintech & Insurtech -: ben il 73% ha avviato almeno una partnership con altri attori, che in metà dei casi non sono finanziari e in particolare le più mature si mostrano molto attive nelle collaborazioni. Il principale asset nella partnership con le startup secondo le aziende è la possibilità di accedere a nuove tecnologie come API, Big Data Analytics e Artificial Intelligence".
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