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11/12/2019

leisure

Le startup italiane non muoiono. E' un bene o un male? - Punto e a capo

A fronte degli investimenti ingenti, non nascono unicorni, e ci sta, ma le dimensioni sono limitate

Le startup in Italia sono un ecosistema interessante, certamente in salute, ma bisognerebbe fare qualche considerazione.
A fronte di 592 milioni investiti in startup italiane nei primi 9 mesi del 2019, cifra certamente importante, come stanno queste aziende?
Il fatto che si sviluppino idee e si porti innovazione, se non ricerca e sviluppo a livello commerciale su una scala più ampia è un elemento estremamente salutare per le grandi aziende, ma anche per le PMI.
Ce ne sono più di diecimila, un numero imponente, con un'occupazione diretta di oltre cinquantamila persone.
Mediamente, quindi, sono piccole, ma le statistiche non tengono conto dell'indotto, delle persone occupate negli incubatori e del lavoro dei tanti professionisti.
Ma non è il punto.
Quello che manca in questo Paese è la cultura del fallimento: molte di queste aziende, nate da idee magari interessanti, languono, agonizzano ma non chiudono. Difficilmente ci sono fenomeni di fusione, rari i casi di acquisizione.
Eppure, giova ripeterlo, conta moltissimo soprattutto per le PMI adottare le startup per imbarcare nelle aziende competenze e persone in ambiti determinanti per l'economia attuale e futura.


"Non esistono studi su questo genere di attività", raccontava un presidente di associazione qualche giorno fa, che non nomino perché si tratta di un'estrapolazione all'interno di un discorso più ampio, "ma i numeri sono molto piccoli".
Far fallire una startup per inglobare le persone, imprenditori e lavoratori in altre realtà non è reato, anzi, significherebbe sfruttare le competenze e gli errori commessi.
Da noi non avviene, in questo Paese è vietato fallire, è un bollino da cui non si scappa.
Peccato, perché i fallimenti sono alla base delle migliori startup al mondo, ma anche dei migliori centri di ricerca nonché delle più prestigiose attività di ricerca e sviluppo.
Non tutti sono tagliati per fare gli imprenditori, e più di ogni altra cosa, l'imprenditoria intesa all'italiana si applica malissimo alle startup: familiare, chiusa, senza managerialità.

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