Lo smart working aumenta produttività e soddisfazione del lavoratore
Risponde ai fattori abilitanti della digital transformation, genera risparmi del 30% sui costi di gestione degli spazi fisici e migliora anche l'autostima
"Spengo il computer e guardo l'orologio? Sono stato bravo tre ore e cinque minuti: è la durata della mia giornata lavorativa.
Una giornata lavorativa di tre ore, penso mentre mi alzo dalla sedia e metto in ordine la piccola scrivania della mia camera.
Quattro pareti, un letto, due finestre e un bagno.
Ho chiamato questo luogo casa negli ultimi giorni, ma presto mi sposterò altrove.
Verso la prossima meta."
Inizia così il libro "Le coordinate della felicità " di Gianluca Gotto, in cui racconta la sua vita di nomade digitale, l'evoluzione, se vogliamo, dello Smart Worker.

Gotto lavora per guadagnare più tempo, non più soldi.
Il denaro è solo uno strumento, non l'obiettivo finale.
Gianluca ha impostato la sua vita interamente sullo Smart Working, lavora da remoto come Web Writer per qualche ora, e questo gli permette di farlo da qualsiasi città del mondo.
Gli Smart Worker - quei lavoratori dipendenti che godono di flessibilità e autonomia nella scelta dell'orario e del luogo di lavoro, disponendo di strumenti digitali per lavorare in mobilità - sono ormai circa 570mila, in crescita del 20% rispetto al 2018, e mediamente presentano un grado di soddisfazione e coinvolgimento nel proprio lavoro molto più elevato di coloro che lavorano in modalità tradizionale: il 76% si dice soddisfatto della sua professione, contro il 55% degli altri dipendenti; uno su tre si sente pienamente coinvolto nella realtà in cui opera e ne condivide valori, obiettivi e priorità , contro il 21% dei colleghi (dati osservatori.net digital innovation del Politecnico di Milano).