Si parte dai bisogni fisiologici, come cibo, acqua, calore e riposo: salendo si incontrano via via bisogni più immateriali: sicurezza (fisica, familiare, ecc), appartenenza (amicizia, amore, ecc), stima e, per finire, autorealizzazione.
Sentirsi tranquilli sul lavoro aiuta certamente a soddisfare i bisogni umani di base.
Chi ha un lavoro stabile non sarà probabilmente troppo preoccupato per l'accesso al cibo o all'acqua, per la sicurezza o l'appartenenza.
Le cose cambiano però per i due livelli più alti: autostima e realizzazione del proprio pieno potenziale.
Dopotutto, come possiamo riuscire e sentirci completi senza provare cose nuove o porci nuovi obiettivi?
È importante continuare a cimentarsi in cose nuove (e anche fallire): si tratti di un nuovo lavoro, una nuova posizione nella stessa azienda o una carriera completamente nuova.
Così lo spiega Michael Jordan: "Nella mia carriera ho sbagliato più di 9.000 tiri e ho perso quasi 300 partite.
Ventisei volte sono stato scelto per tirare il canestro decisivo e ho sbagliato.
Nella mia vita ho sbagliato e continuato a sbagliare.
Per questo ho avuto successo".
Bisogna rimanere aggiornati
Accettare il fallimento è un aspetto, ma è comunque necessario continuare a imparare e migliorare.
Se si cade nella trappola di pensare di non dovere più imparare nulla nella professione, dopo un certo numero di anni o quando si è raggiunto un certo ruolo, arriverà il momento in cui l'esperienza comincerà a contare meno di quella dei colleghi o dei sottoposti, col rischio, nel peggiore dei casi, di avere difficoltà a trovare un nuovo lavoro una volta deciso di cambiare.
Chi non mantiene aggiornate le proprie competenze e non rimane una fonte autorevole nel proprio campo, perderà rilevanza: per questo, il momento di iniziare a pianificare l'acquisizione di nuove competenze è adesso.
Quali piccole cose possiamo fare ogni giorno per continuare a imparare?
Alcune professioni richiedono uno sviluppo permanente obbligatorio, per ragioni di compliance ad esempio, ma al di là di queste ore predefinite è importante introdurre momenti di microformazione nelle ore di lavoro.
Per esempio, guardando qualche Ted Talk su YouTube per migliorare qualche soft skill, o iscrivendosi a un corso più formale su siti come FutureLearn che offrono numerosi corsi su una varietà di argomenti.
O, ancora, indagando con il team HR sulle opportunità di apprendimento e sviluppo proposte dall'azienda, chiedendo di arricchire le opzioni di eLearning se queste non sono sufficienti.
Esistono così tante possibilità , molte gratuite, che davvero non ci sono scuse per non approfittarne.
L'automazione è dietro l'angolo, meglio prepararsi
Per finire, è necessario prepararsi alla trasformazione digitale. App, intelligenza artificiale e altre innovazioni stanno lentamente iniziando ad automatizzare diversi lavori, rendendo le persone ridondanti per molti ruoli.
Per molti, questa trasformazione digitale può essere fonte di panico, ma allo stesso tempo è una spinta all'aggiornamento.
La trasformazione non cancella i lavori, li cambia: una persona che, ad esempio, oggi lavora alla cassa del supermercato dove si può già iniziare a pagare con una app ed evitare la coda, in futuro avrà probabilmente un diverso tipo di ruolo di supporto.
Ciò che conta è come si anticipa il cambiamento, ci si adatta e si apprende.
Le aziende ovviamente devono farsi carico di questo tipo aggiornamento, non è una cosa che può essere lasciata alla responsabilità del singolo dipendente.
Uno dei grandi benefici dell'automazione è la riduzione delle attività amministrative per i team HR, che consente loro di concentrarsi su attività più strategiche, come i piani di sviluppo delle carriere o la leadership pipeline.
I team HR possono sfruttare questo tempo conquistato e usare le tecnologie per le HR per pianificare la ridefinizione delle competenze delle persone e garantirsi di non perdere persone valide a causa della trasformazione digitale.
La carriera deve essere un percorso di trasformazione che non si conclude mai: dopotutto, se si conclude, non c'è più trasformazione.
Molte persone tendono a pensare di avere raggiunto un obiettivo di carriera quando "ce l'hanno fatta" o hanno smesso di imparare.
Sbagliato.
Bisogna essere Netflix, non Blockbuster.
James Wilson, Vice President EMEA di Cornerstone OnDemand
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