PSD2 e security: quali saranno le conseguenze per i correntisti?
Faenzi (Soft Strategy): enorme novità nelle modalità di interazione tra correntisti, banche e terze parti. Ma ci sono da tener in conto i fattori di insicurezza relativi all'aspetto umano
Dal 14 settembre anche le banche italiane hanno recepito la Direttiva europea PSD2 che prevede l'obbligo, per gli istituti di credito, di autorizzare "parti terze" ad accedere ai dati dei propri correnti. Le "terze parti" sono le cosiddette FinTech, o più semplicemente servizi ed applicativi che previa autenticazione, per conto del correntista accedono ai suoi dati bancari e, ad esempio, gli forniscono un report sulle spese, sugli investimenti, se non anche analisi più evolute, quali previsioni, raccomandazioni di utilizzo del proprio denaro. Ma quali saranno le conseguenze per la sicurezza dei correntisti?

Secondo Francesco Faenzi, Direttore della Business Unit Digital Trust di Soft Strategy, "possiamo dire in sintesi che l'insieme delle misure di sicurezza organizzative, procedurali e tecnologiche previste dalla Direttiva è robusto. Inoltre assumiamo che l'implementazione delle nostre banche sia allo stato dell'arte oggi possibili, se non anche innovativa e migliorativa. È disponibile sulle maggiori testate nazionali, sia generaliste che finanziarie una presentazione sintetica, chiara e autorevole dei dettagli di questo articolato meccanismo. Quindi invito i correntisti ad approfittare di queste informazioni, ben fatte, complete e tutto sommato semplici.
In sostanza, non sono particolarmente preoccupato e comunque non mi voglio soffermare sulle vulnerabilità tecniche, sulla sicurezza tecnica e l'attacco tradizionale tramite abuso di tecniche di hacking.
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