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04/09/2019

fare

La tecnologia oggi è materia da top management

Missaglia (SB Italia): per qualunque progetto al centro resta sempre il CIO. E' lui il motore del cambiamento. Deve però avere nuove competenze per capire al meglio le richieste delle altre aree aziendali

Da un'analisi Forrester, che studia periodicamente l'evoluzione delle relazioni tra CEO e CIO, si evince come questi ultimi, in generale, lamentino la lentezza con cui le aziende utilizzano il software per trasformare i processi e come molti degli ostacoli potrebbero essere efficacemente rimossi da un CEO che partecipa attivamente alla trasformazione digitale. Uno degli importanti ruoli del CEO è infatti quello di promuovere la collaborazione tra i dipartimenti interni, anche al fine di comunicare internamente all'organizzazione l'importanza dei progetti software per il business aziendale.
La comunicazione tra le due figure è importante: mentre il CEO, suo malgrado, dovrà in qualche misura "avvicinarsi" al campo tecnologico, il CIO dovrà fare un passo verso il suo CEO e parlare la sua lingua: per i Direttori dell'innovazione, si tratta di adottare una comunicazione in piena trasparenza, traducendo la propria attività nel linguaggio del business: investimento richiesto e i ritorni in termini di business e di immagine.
"Oggi le aziende hanno a disposizione tecnologie potenti per eccellere sui loro mercati e raggiungere gli obiettivi strategici; mobile e cloud, per esempio, aprono potenzialità impensabili fino a qualche anno fa.

Per questo, CEO e CIO devono lavorare fianco a fianco: le potenzialità tecnologiche si esprimono al meglio rivedendo i processi, trasformandoli grazie alle innovazioni offerte dalle tecnologie digitali. SB Italia entra in gioco per accompagnarle in questo percorso di crescita", dichiara Massimo Missaglia, Amministratore Delegato di SB Italia, società specializzata in soluzioni IT per la gestione, l'integrazione e la digitalizzazione dei processi aziendali.
Il CIO rimane al centro: trasformazione digitale significa andare a toccare i diversi processi aziendali, supportati dai sistemi informativi, per poter svolgere al meglio le attività a cui sono deputati. E che possono essere quindi già stati in passato digitalizzati.
"Oggi un progetto può riguardare tante figure e stakeholder, può essere la direzione generale, il dipartimento risorse umane o il reparto marketing di un'organizzazione. Al centro però resta sempre il CIO o direttore dei sistemi informativi come nostro interlocutore di riferimento, che fa da coordinatore del team di lavoro del progetto. È lui il motore di quel cambiamento di cui noi siamo abilitatori: deve però sviluppare nuove competenze - non solo tecniche - per capire al meglio le richieste delle altre aree aziendali a cui poi si dovranno applicare le nuove tecnologie", conclude Missaglia.



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