Il Data Management Summit si farà anche in Italia, all'Università di Pavia
Punto d'incontro della comunità che si occupa dell'innovazione più importante degli ultimi anni: i dati
"I dati sono il nuovo petrolio" è una di quelle frasi che si sente dire, ma in realtà bisogna capire cosa significa dato, come viene utilizzato, gestito e anche buttato quando non serve più.
Dopo la prima edizione spagnola, il Data Management Summit diventa un evento internazionale, con un'edizione anche in Italia e, per il momento, un'altra in Polonia.
Altre probabilmente arriveranno, perché l'interesse è davvero crescente.
Un evento unico, in cui i professionisti del settore e chi vuole avvicinarsi all'argomento possono incontrarsi, ascoltare, partecipare alle dinamiche di gruppo e quindi accrescere, tutti insieme, la consapevolezza su questi tema.

Abbiamo intervistato Michele Iurillo, ideatore e curatore, per capire perché è un evento differente rispetto agli altri.
Perché hai deciso di creare il Data Management Summit?
Ero stanco, come professionista, di assistere ad eventi di Data Management con una vision prettamente marketing o mono ecosistema (Microsoft, IBM, SAP, Oracle).
Perché si svolge nelle Universitá?
Perché credo nella collaborazione pubblico-privato, penso che gli studenti e le aziende devono connettersi e questi eventi permettono di farlo in modo semplice attraverso un background da condividere. L'Università è un campo neutro per i vendor che possono venire e confrontarsi nella nostra tavola rotonda: sarebbe difficile farlo se l'evento venisse celebrato nella sede di una di queste società .
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