A livello globale il 67% dei talenti digitali si trasferirebbe all'estero
Radice (BCG): l'Italia al 10° posto fra le nazioni più attraenti. I "digital experts" sognano di lavorare in una grande azienda con opportunità di formazione e work-life balance
Sono i candidati a diventare "expat" e sono un fenomeno internazionale.
Sono in prevalenza uomini (68%), laureati (80%), sognano di trovare un impiego in una grande impresa che offra opportunità di formazione e un buon equilibrio fra lavoro e vita privata.
E in due casi su tre sono disposti a trasferirsi all'estero per trovarlo (67%). È questo l'identikit dei "digital experts" - i talenti con elevate competenze ed esperienza nel digitale - come le capacità di data mining, programmazione e sviluppo web, digital marketing, digital design, sviluppo di applicazioni mobile, intelligenza artificiale, lavoro in modalità agile e robotica - fotografato dal Report "Decoding Digital Talent" di Boston Consulting Group (BCG), che ha indagato le preferenze su mobilità e lavoro di circa 27mila talenti digitali provenienti da 180 Paesi.

L'Italia si colloca al decimo posto fra le destinazioni più attraenti per i digital experts, col 10% delle preferenze, preceduta da Stati Uniti (40%), Germania (31%), Canada (27%) Australia (24%), Regno Unito (24%), Svizzera (15%), Francia (15%), Spagna (12%) e Giappone (11%).
Guadagna però una posizione, posizionandosi al 9° posto con l'11% delle preferenze, se si considerano i profili non digitali.
Le città più ambite sono Londra (24% dei voti), New York (19%) e Berlino (18%). Per trovare una città italiana, bisogna scendere fino alla 28° posizione, occupata da Roma.
"Coltivare o attrarre dall'estero le competenze digitali più richieste dal mercato come l'intelligenza artificiale, il digital marketing, la robotica o lo sviluppo web e mobile migliora non soltanto performance delle aziende, ma la competitività dell'intero sistema paese", afferma Matteo Radice, Managing Director e Partner di BCG.