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24/07/2019

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Il digital divide nei CdA delle aziende italiane diventa un problema - Punto e a Capo - @gigibeltrame

Se all'apice delle aziende non si parla di digitale, come si può governare l'innovazione?

I dati sono decisamente allarmanti.
Guardando le varie analisi delle competenze digitali all'interno dei Consigli di Amministrazione delle aziende italiane, raffrontati con i dati europei, non c'è da stare allegri!
Partiamo da un punto fermo: escludiamo le PMI, in toto, perché o lavorano all'interno del digitale oppure non possono definirsi minimamente digitali.
Ma anche togliendo queste imprese, lo scenario è imbarazzante.
La media delle aziende europee è di 17% di componenti dei Consigli di Amministrazione che hanno dimestichezza con il digitale. Attenzione, non significa che sono iper competenti, ma che semplicemente capiscono a grandi linee di che cosa si tratta.
Nessuno può essere perfettamente competente in tutto, probabilmente Larry Ellison di Oracle o Satya Nadella di Microsoft non sono capaci di elencare ogni funzionalità delle proprie applicazioni a livello tecnico, ma certamente sanno a grandi linee cosa fanno.
Quindi, non ci sarebbe un problema.
Lo è se la percentuale nel nostro Paese è decisamente bassa, inferiore al 5%.


Ci sono settori enormemente digitalizzati che non vedono, nei CdA, il 20% dei componenti con competenze digitali, spesso e volentieri non si raggiunge quasi il 10%. Per intenderci, i settori banking e insurance si trovano in questa situazione. Un rappresentante su 10 ha competenze digitali. Ma come, se il business model dipende dal digitale, possono i componenti dei Consigli di Amministrazione prescinderne?
Qualcuno ha eccepito dicendo che i CdA guardano i conti. Guardano i conti? Quindi il CEO e il CFO e via di seguito, che cosa sono lì a fare?
Quando sostengo che in questo Paese manca una vera e propria strategia digitale, non mi riferisco solo alla Pubblica Amministrazione.
Il GDPR ne è stato una prova: tanto rumore e poi è sparito dai radar, eppure non solo è in vigore, ma le misure devono essere crescenti.
Se le aziende non solo non si dotano di un Chief Digital Officer, ma nemmeno di competenze a livello apicale, sarà sempre più difficile competere.
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