Industria 4.0: in molti la conoscono, in pochi sono partiti
Brunelli (BCG): un quarto delle aziende resta titubante di fronte ai cambiamenti richiesti dai nuovi processi. Resta critico il problema delle competenze
L'Industria 4.0 è una delle tematiche da tempo al centro dell'interesse delle aziende.
Ma la sua adozione comporta una vera e propria trasformazione digitale che cambierebbe il volto (e non solo) delle imprese.
Che vede ancora molte incertezze.
Se fosse una fotografia ancora analogica, sarebbe infatti mosso il ritratto del rapporto tra aziende italiane e Industria 4.0 scattato da Boston Consulting Group e Ipsos.
Dallo studio "Il futuro della produttività.

Diffusione e impatto di Industria 4.0", emerge che il 22% di esse ha risposto di non aver pianificato a breve alcuna implementazione di Industria 4.0 (I4.0), contro il 78% che ha progetti in corso o in programmazione.
Un dato apparentemente schiacciante che nasconde, tuttavia, dei contorni meno netti.
Da parte degli intervistati, le tecnologie di I4.0 sono percepite sia come un driver di competitività nei confronti dei concorrenti esterni, sia come leva per il miglioramento interno, soprattutto in termini di aggiornamento tecnologico, come dichiara il 58% del campione.
Però la messa in campo di progetti legati a I4.0 riguarda attività a bassa complessità e solo il 24% delle aziende promuove progetti ad alta maturità che vadano a toccare ogni punto della catena del valore coinvolgendo anche fornitori o clienti.
Il miglioramento delle competenze è molto sentito (98% degli intervistati), con i livelli manageriali più sollecitati ad adeguare le proprie skill alle nuove necessità.