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22/05/2019

sport

La possibilità di inserire spot durante la pausa VAR scatena gli sponsor

Per ora di certo ci sarebbe solo una richiesta alla FIFA per la Coppa del Mondo 2022 che potrebbe valere oltre 65 milioni di dollari. Ma il futuro sembra segnato

C'è chi la maledice e chi la benedice. La VAR doveva diventare il fattore che avrebbe chiuso per sempre un certo tipo di polemiche arbitrali, ma non è affatto così. Alla fine accontenta pochi ma sicuramente scontenta giocatori e tifosi per i lunghi "tempi morti" che genera.
In cambio, la sua adozione ha stimolato l'appetito degli sponsor che rischiano di trasformare la pausa del confronto tra arbitro in campo e quelli "virtuali", in uno dei più importanti business nella storia del calcio.
Già, perché finora le interruzioni pubblicitarie potevano esser trasmesse durante i cambi o gli infortuni solo in Italia. Uno slot farebbe felici le aziende, che sarebbero già disposte a contenderselo a suoi di milioni.
Infatti, la Fifa è stata contattata da diverse compagnie che desiderano sponsorizzare le pause VAR alla Coppa del Mondo del Qatar nel 2022. Per ora, avrebbe respinto le offerte, poiché lo sviluppo del suo sistema VAR (video assistant referee) è "una priorità assoluta al momento". Ma siamo certi che capitolerà. Pecunia non olet. Al punto che c'è chi ha già ipotizzato le offerte: per la Coppa del Mondo potrebbero valere più di 65,2 milioni di dollari (58,2 milioni di euro), e più di 130 milioni quando è in accoppiata con sponsorizzazione di eventi.


E a livello di singoli campionati, qualcosa già si muove.
La Liga spagnola vede la sponsorizzazione VAR come una possibile opportunità, ma a decidere sarà anche la posizione della Federcalcio spagnola (RFEF), che supervisiona l'arbitraggio nel calcio spagnolo.
La Premier League ha dichiarato che è troppo presto per prendere in considerazione la commercializzazione del VAR, che entrerà in gioco nella massima serie inglese della prossima stagione.
Siamo invece sicuri che la nostra Lega Calcio non sarà certo insensibile alla possibilità di aumentare il suo fatturato.
Certo è che, come ha osservato un commentatore del Financial Times, "la maggior parte delle altre pubblicità è sul lato, ma la pausa VAR è nel bel mezzo del gioco, parte del gioco. Per uno sponsor, questo è un sogno che diventa realtà".
Non aveva ancora visto una partita in Italia al di fuori della Pay TV.


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