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03/04/2019

marketing

Shopping retail internazionale in lenta ma positiva ripresa

Bernabè (Planet): crescono le spese dei viaggiatori dall'area APAC. Cina e USA si confermano le prime due top-spender. Gli esercenti devono porre il marketing esperienziale al centro della loro offerta

Nonostante il diffuso sentore di un generale rallentamento globale, i valori medi delle transazioni (ATV) degli acquisti tra i viaggiatori delle prime 10 nazioni extraeuropee nel quarto trimestre del 2018 sono cresciuti in tutto il vecchio continente. I dati provengono dall'ultimo report Shopper Index realizzato da Planet - società che offre soluzioni integrate per i pagamenti internazionali inclusi i servizi di rimborso IVA - che offre indicatori accurati del potere d'acquisto dei mercati di origine e della forza commerciale dei mercati di destinazione.
Lo Shopper Index combina i dati di Planet relativi agli acquisti Tax Free in Europa suddivisi per mercato di origine dell'acquirente con indicatori economici chiave, tra cui il livello d'inflazione, la crescita del PIL e l'andamento valutario, generando un punteggio onnicomprensivo per ogni paese che ne determina il posizionamento all'interno di un ranking globale dello shopping.
Nonostante la crescita interna rallentata e l'indebolimento della valuta, con un +6,5% del PIL su base trimestrale, la Cina supera ampiamente il volume di spesa di tutti gli altri paesi presi in esame e mantiene il suo posto ai vertici della classifica delle nazioni più redditizie dello shopping internazionale.

Durante lo shopping all'estero, il valore medio delle transazioni (ATV) degli acquirenti cinesi è stato di 801 euro, il quarto più alto di tutti i paesi analizzati.
Gli Stati Uniti hanno conservato la seconda posizione in classifica grazie al dollaro in netta crescita che ha favorito le spese all'estero dei turisti americani: con un tasso di crescita del PIL trimestrale del 3% - che supera la maggior parte dei mercati europei - e il valore medio delle transazioni in crescita a 547 euro, i turisti americani rappresentano uno dei target principali per i rivenditori europei.
Oltre alle nazioni ormai da tempo in vetta alle classifiche dello shopping, il report dimostra la correlazione esistente tra crescita del reddito e propensione ai viaggi internazionali, come evidenzia il trend di crescita continua delle nazioni appartenenti all'area Asia-Pacifico, con il Vietnam inaspettatamente al secondo posto per valore della transazione grazie ad una media di 902 euro per acquisto. Una tendenza destinata a continuare, viste le previsioni di crescita della classe medio-alta della popolazione del vietnamita che passerà dal da 6% nel 2015 all'11% entro il 2020.


In generale, il rialzo delle valute dell'area APAC rispetto al trimestre precedente, unito al sempre crescente numero di abitanti e al reddito in aumento della classe media, ha comportato una maggiore propensione al viaggio tra i consumatori della regione che ha coinciso con un aumento del potere di spesa all'estero.
La forza della stabilità della valuta si estende oltre la regione APAC, con il Marocco che balza sei posti nella classifica dello Shopper Index a seguito del rafforzamento del dirham e dell'aumento dell'ATV tra i suoi acquirenti internazionali. La moneta marocchina ha registrato nell'ultimo trimestre del 2018 una crescita del 5% e del 5,7% rispetto all'euro e alla sterlina, che ha coinciso direttamente con un aumento del 25% dell'ATV, a 475 euro.
Con le guerre commerciali, le tensioni geopolitiche, le sanzioni economiche che hanno un impatto sull'economia globale su base giornaliera, il flusso costante di acquirenti internazionali in tutta Europa sta giocando un ruolo sempre più importante nella stabilizzazione del settore al dettaglio.
Secondo Sara Bernabè, Country Manager di Planet Italia, "gli acquirenti internazionali, che spendono in media 3,7 volte di più degli acquirenti nazionali, stanno diventando sempre di più un target di valore per il volatile mercato al dettaglio europeo.


Per rafforzare la propria posizione e prepararsi al future, gli esercenti devono fare di più per sfruttare il crescente potere d'acquisto degli acquirenti internazionali. Per esempio, pensare consapevolmente alle diverse esigenze culturali degli shopper extra-Europa, sviluppare modi nuovi e innovativi per attirare gli acquirenti nei negozi fisici e porre il marketing esperienziale al centro della loro offerta".


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