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27/03/2019

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L'occupazione crescerà del 4% (saldo tra entrate e uscite) nel II trimestre

Barberis (ManpowerGroup): è la congiuntura più favorevole alle assunzioni da otto anni a questa parte. Resta il nodo dello skill shortage

Finalmente qualcosa si muove a livello di mercato del lavoro e il tasso di disoccupazione dovrebbe tornare a scendere. Del resto, l'Istat ha diffuso fin qui solo ottimi ed incoraggianti risultati per gennaio in tema di produzione industriale, fatturato e ordinativi delle imprese. E questo molto probabilmente giustifica i risultati del secondo trimestre 2019 del MEOS (Manpower Employment Outlook Survey) resi noti da ManpowerGroup, che indicano un avvio positivo del 2019 per il mercato del lavoro italiano. C'è una previsione netta sull'occupazione (saldo tra entrate e uscite) del +4% per il periodo. Le aziende italiane riscontrano nel trimestre aprile-giugno 2019 la congiuntura più favorevole alle assunzioni da otto anni a questa parte.
"Le previsioni del MEOS confermano i dati della nostra recente ricerca Humans Wanted: l'automazione può rappresentare una opportunità per la creazione di nuovi posti di lavoro e le imprese che hanno intrapreso un percorso di automazione sono quelle che probabilmente assumeranno di più nei prossimi mesi", commenta Riccardo Barberis, amministratore delegato di ManpowerGroup Italia.


"Nell'attuale Skills Revolution, la tecnologia sta trasformando le aziende e le competenze necessarie cambiano rapidamente, accelerando un talent shortage, ossia una carenza di profili idonei, che prevediamo possa penalizzare produttività e crescita di un sistema impresa già minacciato, come evidenziano i dati dell'ultimo mese, da una carenza di fiducia incentivata da una limitazione di flessibilità dovuta alle nuove regolamentazioni del mercato del lavoro.
ManpowerGroup fornisce consulenza e supporto alle aziende che creano lavoro, intervenendo in tutte le fasi del ciclo di vita del talento. La formazione, ad esempio, intesa come raccordo tra mondo della scuola e del lavoro, è per noi un fattore decisivo per rilanciare l'occupazione, in particolare quella giovanile che a dicembre 2018 ha raggiunto il 31,9%. Dobbiamo focalizzare i nostri sforzi nell'incrementare le competenze e riqualificare la forza lavoro, perché rimanga competitiva in un mondo che cambia sempre più velocemente".

Confronto tra aree regionali

Il numero di dipendenti dovrebbe crescere in tre delle quattro macro aree nazionali nei prossimi tre mesi.

I datori di lavoro del Nord-Est riportano le migliori prospettive di assunzione con una Previsione Netta sull'Occupazione del +10%, mentre, crescite moderate riguarderebbero l'Italia Centrale e Sud/Isole, con una prospettiva del +2% e +1%, rispettivamente. Non si segnalano cambiamenti nell'area del Nord-Ovest (0%). Le prospettive di assunzione si rafforzano in tre delle quattro regioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La previsione per il Nord-Est cresce di 6 punti percentuali, del 5% nel Sud/Isole e del 4% nell'Italia Centrale, mentre rimane relativamente stabile nel Nord-Ovest.

Confronti settoriali

I datori di lavoro prevedono di aggiungere personale in 7 dei 10 settori industriali oggetto della ricerca nel prossimo trimestre. Ottime opportunità nel settore Industriale, con una Previsione Netta sull'Occupazione del +9%. Previsioni positive anche nei settori: Agricoltura, Caccia, Pesca e Selvicoltura con una previsione del +4%, e nel settore Minerario/Estrazione, così come nel Pubblico e Sociale (+3%). I settori che registrano la situazione più critica sono: Ristoranti e Hotel, con una previsione di assunzione del - 4%.




Confronto tra dimensioni aziendali

Analizzando la ricerca dal punto di vista delle dimensioni aziendali, i datori di lavoro si aspettano un aumento del personale nei prossimi tre mesi in tutte e quattro le categorie. In particolare, le grandi aziende (250 o più dipendenti) registrano le previsioni di assunzione più ottimistiche (+20%). Mentre le piccole imprese (10-49 dipendenti) riportano un valore del +10%, le medie (50-249 dipendenti) del +7%, le micro (meno di 10 dipendenti) un prudente +1%.


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