Investitori troppo pessimisti sull'azionario europeo?
Zangana e Skanberg (Schroders): vi sono numerosi rischi. Tuttavia riteniamo che non bastino per giustificare i livelli estremamente bassi delle valutazioni
L'azionario europeo ha attraversato un anno difficile nel 2018, con l'indice di riferimento MSCI Europe che ha perso oltre il 10,6%.
Le guerre commerciali, lo scarso supporto da parte delle banche centrali e il rallentamento della crescita economica sono tra i fattori che hanno fatto perdere interesse per gli asset più rischiosi, come le azioni.
Nonostante il difficile contesto globale, l'economia dell'Eurozona ha continuato ad espandersi nel 2018, sebbene la crescita trimestrale sia scesa allo 0,2% negli ultimi due trimestri dell'anno.
Tuttavia, alcune valutazioni dell'azionario europeo sono crollate raggiungendo livelli che implicano una recessione già in corso.

Nella maggior parte dei Paesi e per l'indice pan-europeo le valutazioni al momento sono al di sopra dei livelli raggiunti durante le ultime due recessioni, la crisi finanziaria globale e la crisi del debito sovrano, entrambe molto profonde.
Tuttavia, vi sono delle eccezioni: in Italia l'incertezza politica e le continue preoccupazioni sulla solidità del sistema bancario hanno fatto sprofondare le valutazioni del FTSE MIB al di sotto dei livelli raggiunti durante la crisi del debito sovrano nel 2012-2013. Un'altra eccezione è la Germania: le valutazioni attuali del DAX sono inferiori a quelle toccate nel corso della crisi finanziaria globale del 2008-2009 (Grafico 1).
Secondo Azad Zangana, Senior European Economist & Strategist, Schroders, "bisogna considerare che la crisi finanziaria globale è un evento che probabilmente può ripetersi al massimo una volta ogni 100 anni.

Una crisi del debito sovrano europeo, invece, potrebbe sicuramente verificarsi di nuovo; tuttavia, sono state adottate varie misure da parte della BCE e degli enti regolatori per scongiurare questa eventualità.
Se l'Europa fosse attualmente in recessione, si tratterebbe probabilmente di una recessione meno profonda e più breve delle due precedenti.
Ciononostante, il rapporto prezzo-utili dell'indice DAX tedesco è di appena 12,3, al di sotto di quello raggiunto durante la crisi finanziaria globale.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
