Saper aspettare è la chiave per i rendimenti di lungo termine
Amato (Neuberger Berman): il rally azionario è con ogni probabilità solamente l'inizio, volatile, di un assestamento su nuova una realtà fondamentale
"Gli investitori che si chiamano fuori adesso, potrebbero lasciarsi sfuggire una fetta consistente dei rendimenti di quest'anno".
Queste parole lo ho scritte a gennaio.
Da allora, l'indice S&P 500 è andato consolidando la sua performance di inizio anno. Chi ha avuto il coraggio di comprare alla chiusura dei mercati la vigilia di Natale oggi si ritrova in tasca un rendimento del 15% circa, grazie ai rialzi registrati da allora in tre sessioni su quattro.
Gli indici Europe STOXX 600 e MSCI Emerging Markets hanno entrambi guadagnato il 10% circa.
Non mi aspettavo che le nostre previsioni avrebbero avuto una conferma tanto rapida.

E visto che un paio di settimane fa abbiamo assistito a due giornate piuttosto nervose, vale la pena ricordare che non abbiamo parlato del rialzo del nuovo anno solo in termini di dimensioni, ma ne abbiamo anche delineato i limiti.
L'economia globale continua a rallentare
Da tempo sosteniamo che la Federal Reserve saprà mostrarsi paziente con l'aumento dei tassi e guiderà l'economia degli Stati Uniti verso un atterraggio morbido. Nelle ultime settimane, la Banca Centrale ha preso esplicitamente tale posizione e diffuso una dichiarazione che, se mai, è addirittura più accomodante, nonostante il Paese crei mediamente 220.000 nuovi posti di lavoro ogni mese e i salari crescano del 3,2% l'anno.
Se da un lato la principale economia mondiale non sembra dar segni di imminente recessione, dall'altro i numeri del resto del mondo continuano a deludere.