Credito d'imposta Ricerca e Sviluppo: le principali novità nella Legge di Bilancio
Mele (Ayming): i cambiamenti includono sia modifiche di ordine sostanziale sia modifiche riguardanti aspetti formali e documentali
È stata approvata lo scorso 30 dicembre la Legge di Bilancio 2019 che introduce significative modifiche al regime vigente per il credito d'imposta ricerca e sviluppo.
Lo strumento agevolativo è stato nuovamente oggetto di modifiche, alcune peggiorative altre finalizzate a facilitare le attività di controllo, confermando uno degli elementi negativi che caratterizzano l'ecosistema dell'innovazione italiana, ovvero la mancanza di continuità nella definizione di politiche di pianificazione e incentivazione da parte dei decision maker.

Una prima novità riguarda il ridimensionamento del beneficio massimo ottenibile.
Se la Legge di Bilancio 2017 aveva portato il beneficio massimo ottenibile a 20 milioni di euro, la manovra per il 2019 depotenzia il credito d'imposta portando l'importo massimo del bonus che potrà essere fruito da ciascuna impresa a 10 milioni di euro.
Questa modifica, in vigore dall'esercizio fiscale 2019, potrebbe essere penalizzante nell'incentivare la ricerca svolta dalle aziende, soprattutto per quanto riguarda la pianificazione degli investimenti da parte delle realtà multinazionali.
Al dimezzamento del beneficio ottenibile si aggiunge anche la rimodulazione delle aliquote di calcolo dell'agevolazione per determinate spese agevolabili, eliminando l'aliquota unica al 50% introdotta dalla legge di Bilancio 2017 e ritornando alla doppia aliquota del 25% e del 50% a seconda della tipologia di spesa.