Il Retail migliora la customer experience con AI e tecnologie all'avanguardia
Martin (JDA): i decisori aziendali del settore intendono investire in agilità, insight e automazione per trasformare la supply chain e diventare gradualmente "un'impresa intelligente"
La necessità di fondere perfettamente esperienze online e offline e soddisfare le istanze di convenienza in qualsiasi momento e ovunque, vede i decisori del settore retail mettere in discussione i processi di customer experience e il loro livello di maturità, così come l'impatto che questi hanno sulla supply chain.
E' quanto emerge da una nuova ricerca di JDA Software, 2019 Retail C-Suite Viewpoint Survey, in collaborazione con Microsoft e condotta dalla società di ricerche retail Incisiv. Questa ha rilevato che mentre i retailer pianificano di estendere le opzioni di evasione degli ordini, la C-Suite lotta ancora con le sfide fondamentali della trasformazione digitale. Inoltre, i dirigenti ritengono che l'intelligenza artificiale e le tecnologie edge avranno il maggiore impatto sulla loro attività, in quanto consentiranno di avere visibilità in tempo reale sulle scorte e di ottenere valore dai dati dei clienti, assicurando una customer experience elevata, una maggiore efficienza operativa e agilità di business.

"Le aspettative dei consumatori sono sempre più trasversali ai formati, e la gestione dello scaffale va percepita al di là dei limiti fisici ed estesa a tutta la supply chain", ha dichiarato JoAnn Martin, vicepresidente retail strategy, JDA. "La C-Suite riconosce che ampliare le opzioni di evasione degli ordini per migliorare le esperienze dei clienti e supportare lo ?scaffale ovunque' è fondamentale per sostenere il successo delle imprese retail, ma la nostra survey mostra che le digital supply chain dei retailer potrebbero essere seriamente impreparate per questo cambiamento".
Secondo l'indagine, il 78% degli intervistati non dispone di una visione delle scorte in tempo reale e integrata tra i vari canali. Inoltre, la metà degli intervistati ritiene di non disporre degli strumenti e delle piattaforme corretti per supportare l'aumento delle opzioni di evasione degli ordini. Emerge che i retailer non hanno ancora un'unica fonte di verità per i propri dati né il capitale umano per ricavare insight e quasi la metà del panel (46%) non si fida dei propri dati.
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