Se gli interessi sul debito superano il debito stesso
In Italia lo Stato incassa sempre di più, spende sempre di meno, ma il rapporto deficit/Pil non scende
Adesso qualcuno dirà che lo spread ha presentato il primo conto. L'Istat ha infatti comunicato che nel terzo trimestre l'Italia ha speso per interessi sul debito circa 1,7 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2017, pari ad un aumento del 12%. I 100 e passa punti in più rispetto al Bund tedesco non sono giustificati dai fondamentali del nostro Paese, ma sono il bastone dell'establishment mostrato dopo la formazione del governo gialloverde.
La stessa Istat che l'ha comunicato, ha certificato anche l'ennesimo avanzo primario (lo Stato spende meno di quanto incassa) che va avanti ormai da decenni, il rapporto deficit/Pil è passato dall'1,8% all'1,7%, e il calo del potere d'acquisto delle famiglie, che non è ancora tornato ai livelli del 2011. E sale pure lievemente il livello di tassazione (+0,1%). Avanzo primario e aumento delle spese per interessi sul debito sono i due fattori che fanno capire come le ricette di austerità siano inutili, anzi, peggiorino la situazione. Lo Stato spende di meno ma il debito sale: una situazione da cui non è permesso uscire.
E il rapporto sul IV trimestre rischia di essere ancora peggiore, pur essendo ancora frutto della finanziaria del governo precedente; ricordiamo che lo spread è stato oltre i 300 punti per un periodo significativo. E questo merita un commento.
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