Le digital Skills nelle scuole e nelle aziende per far crescere il Paese
Lamborghini (AICA): la formazione deve essere al centro delle azioni della PA e delle imprese
"Le competenze digitali sono un problema serio per questo Paese", esordisce Bruno Lamborghini, vipresidente vicario di AICA (Associazione Italiana per l'informatica ed il Calcolo Automatico).
"Siamo di fronte a carenze che rappresentano una lacuna che come italiani potremmo pagare molto salata in futuro.
Dobbiamo porre maggiore attenzione alle tecnologie più moderne e all'uso che se ne fa, affinché le nostre aziende, le PMI soprattutto e la Pubblica Amministrazione possano trarre il massimo beneficio".
Parole forti, ma è indubbio il fatto che nel nostro Paese manchino molte figure professionali nell'ambito del digitale.
"Oggi tutto è connesso - prosegue Lamborghini -, ma è necessario che vi siano figure che gestiscano nel migliore dei modi questi dati, che ci siano esperti di sicurezza che diano delle assicurazioni, ma in realtà mancano competenze digitali a tutti i livelli.

Il panorama è preoccupante perché molte delle sfide per la conquista dei mercati internazionali passano dal digitale, non possiamo più aspettare".
L'Italia sta attraversando una serie di stagioni complicate, anche dal punto di vista politico, ed è oggettivamente difficile che le nostre aziende o la Pubblica Amministrazione si attrezzino per il cambiamento.
"I finanziamenti per l'Impresa 4.0 hanno mostrato che c'è un grosso potenziale in Italia - ha suggerito Lamborghini -, ma molto c'è da fare.
Le aziende, quando stimolate, si sono mosse, ci sono esempi notevoli in tanti campi, penso per esempio alla stampa 3D che sta andando ben oltre la prototopizzazione.
Ma viviamo un problema manageriale molto evidente, perché mancano le competenze per cogliere le opportunità, comprendere le macchine connesse e reagire ai comportamenti, sempre per fare un esempio".