Blockchain: tutti ne parlano, pochi la conoscono, pochissimi la usano
Epifani (Digital Transformation Institute): è bene che le aziende riescano, a medio termine, ad inquadrarne le reali caratteristiche ed i vantaggi concreti
Blockchain, vera sconosciuta tra le tecnologie emergenti. Solo l'11% degli intervistati, infatti, dichiara di sapere cosa sia, a fronte di un 19% che ne ha sentito parlare ma non sa di cosa si tratti e un 52% che ammette di non avere mai sentito questa parola. Diversa è la situazione per i social network, ben noti al 69% dei consumatori, intelligenza artificiale (34%), realtà aumentata e virtuale (32%), Big Data (15%) e IoT (14%). Questo uno dei dati emersi dalla ricerca Retail Transformation elaborata dal Digital Transformation Institute e Cmft in collaborazione con Assintel ed Swg.

Il significato di Blockchain
Chiamati a rispondere sul significato di questa tecnologia, gli utenti con le idee più chiare l'hanno definita come "un database distribuito che sfrutta la tecnologia peer-to-peer" o come "un archivio storico aperto che condivide tutte le transazioni ad esempio di bitcoin". In molti hanno associato la parola a certificazione, sicurezza, criptovaluta e bitcoin.
Quali le esperienze con questa tecnologia?
Come emerso per altre tecnologie che la ricerca è andata a indagare, anche per blockchain, a fronte di una percentuale di utenti che ammette di conoscere il significato della parola, sono ben pochi quelli che hanno effettivamente sperimentato e utilizzato la tecnologia. Ad aver effettuato acquisti con bitcoin e altre criptovalute in modo regolare, per esempio, sono soltanto il 3% degli intervistati, contro un 81% che afferma di non averle mai utilizzate (con uno scoraggiante 15% che si dichiara interessato a farlo). Tra coloro che dichiarano di non aver usato criptovalute, un 30% dichiara di sentirsi a disagio nel farlo per ragioni legate alla immaterialità e volatilità, alla sicurezza e alla complessità d'uso.
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