Latitano i prestiti bancari alle piccole imprese e cresce il P2P lending
Secondo l'Ufficio Studi di BorsadelCredito.it, su dati Bankitalia, tra le società sane, +3% i prestiti per le grandi imprese, +0,3% per le medie mentre -2,5% per le piccole e le micro
Le banche? Continuano a tenere le maglie del credito strette a danno soprattutto delle piccole e piccolissime imprese.
E questo nonostante migliorino sul fronte degli NPL, i crediti inesigibili che le fanno finire sulla lista dei cattivi per l'impianto normativo di Basilea.
E nonostante la qualità dei prestiti concessi alle imprese sia anche essa in aumento.

Insomma, va tutto bene, eccetto l'impatto sull'economia reale.
Un cortocircuito che i dati segnalano come un allarme rosso, e che prosegue inesorabile.
Partiamo dai numeri e cerchiamo di tracciare un quadro il più possibile completo della situazione.
Secondo l'ultimo report trimestrale dell'Ufficio Studi di Confartigianato, che risale a luglio e riporta i dati di maggio, "i prestiti alle piccole imprese segnano una 'crescita zero' dopo sei anni e mezzo di trend negativo, con un persistente e profondo calo dei prestiti all'artigianato (-7,9% su base annua)".
Ciò che colpisce maggiormente è che "la minore erogazione di credito a micro e piccole imprese si riscontra anche in condizioni di bassa rischiosità: a giugno 2017, tra le società sane, i prestiti erano saliti del 3% per le grandi imprese e dell'1,5% per le medie mentre ristagnava (0,3%) per le piccole e addirittura scendeva del 2,5% per le micro imprese." Insomma, non importa che tu sia poco o molto rischiosa, se sei piccola le porte delle banche rimangono chiuse.