"Stiamo finalmente raccogliendo i frutti tangibili di un processo di trasformazione che ha attraversato il nostro Paese e di un senso di fiducia che guida le aziende italiane", commenta Maruska Sabato, Project Manager di MECSPE (Fiere di Parma, 28-30 marzo 2019).
"Il sentiment tracciato dall'Osservatorio MECSPE sui primi sei mesi del 2018 ne è la conferma.
La considerazione che gli investimenti attuati nell'ambito della tecnologia e innovazione siano serviti è positiva per la maggior parte degli imprenditori, convinti che questa sia la direzione giusta su cui proseguire.
Formazione e trasferimento di conoscenza rimangono però gli asset fondamentali, senza i quali nessuna sfida può essere colta fino in fondo in modo efficace".
Confermate le intenzioni di investimento nelle nuove tecnologie abilitanti, già in largo uso nelle PMI della meccanica e della subfornitura, che ad oggi hanno introdotto soluzioni in particolare per la sicurezza informatica (89,2%) e la connettività (79,7%), il cloud computing (67,1%), la robotica collaborativa (35,4%), la simulazione (31%), i big data (29,1%), la produzione additiva (28,5%) e l'Internet of Things-IoT (27,8%).
La realtà aumentata è stata privilegiata dal 15,2%, così come i materiali intelligenti, mentre le nanotecnologie dal 7%.
Al momento, i principali fattori di rallentamento della digitalizzazione sono rappresentati da un rapporto incerto tra investimenti e benefici (per il 43,5% delle aziende), dagli investimenti richiesti troppo alti (35,7%), dalla mancanza di competenze interne (26,2%), dall'arretratezza delle imprese con cui si collabora (17,9%), nonché dall'assenza di un'infrastruttura tecnologica di base adeguata (14,3%), dalla mancanza di una chiara visione del top management (12,5%) e da troppi dubbi sulla sicurezza dei dati e sulla possibilità di cyber attack (4,8%).
Che ruolo giocano persone e tecnologia?
Nel processo di trasformazione digitale, il rapporto uomo-macchina viene visto sotto più punti di vista.
Oltre la metà del campione (54,8%), ritiene che le persone abbiano sempre un ruolo fondamentale, di centralità nei processi, e che la percezione umana sia il vero driver del cambiamento.
Per il 36%, invece, è la tecnologia ad avere un ruolo di primo piano, ma solo se supportata da un'adeguata formazione umana e da un cambiamento culturale.
L'8,6% ritiene la tecnologia fondamentale e l'unico fattore abilitante per la costruzione di soluzioni, che consentono di migliorare paradigmi di processo ormai obsoleti, mentre solo lo 0,5% ha una visione catastrofica, secondo cui le persone non assumono più un ruolo centrale e sono destinate ad essere sostituite dalle macchine.
Alla domanda se le attuali figure professionali scompariranno, il 68,3% risponde "Non del tutto", pronosticando che si assisterà alla nascita di nuove/specifiche figure con forti competenze in ambito IT; per il 24,3% alcune figure rimarranno insostituibili, rispetto al 7,4% che pensa che le professioni tradizionali non riusciranno a tenere il passo e saranno inevitabilmente sostituite.
I profili specializzati più richiesti entro il 2030
Guardando al futuro, ai giovani e alle digital skill, i profili specializzati più richiesti entro il 2030 saranno il Robotic engineer (30,3%), gli specialisti dei big data (17,9%), i programmatori di intelligenze artificiali (13,8%); a seguire lo specialista IoT (9,2%), il multichannel architect (7,7%) e gli esperti di cybersicurezza (6,2%).
Dal punto di vista della preparazione complessiva che la quarta rivoluzione industriale richiede al personale nell'analisi e gestione dei dati, il livello di competenze è giudicato alto da quasi 6 imprenditori su 10 (56,2%) e medio dal 38,4% degli intervistati.
Per la ricerca di nuove professionalità che facciano fronte alla sfida dell'industria 4.0, l'azienda si indirizza verso agenzie di ricerca del personale (53,4%), Università (38,9%), Istituti tecnici (36,1%), società di consulenza (24,5%), Istituti e scuole professionali (24%).
Non mancano però come punto di riferimento anche le inserzioni (15,4%) e gli uffici di collocamento (9,6%).
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