Mercati di Frontiera: opportunità dentro e fuori dall'indice
Bell (T. Rowe Price): è fondamentale che gli investitori non si focalizzino solo sul MSCI Frontier Markets Index: ci sono infatti molte opportunità da cogliere
Di recente sono apparsi diversi report che mettono in discussione la sostenibilità a lungo termine delle strategie di equity incentrate sui Mercati di Frontiera.
Lo scetticismo deriva sia dall'upgrade dell'Argentina dal Frontier Markets Index all'Emerging Markets Index, recentemente annunciato da MSCI e previsto per il prossimo anno, sia dalla notizia che l'Arabia Saudita, attualmente parte di un insieme di indici a sé stanti, verrà presto inclusa nel benchmark per i mercati emergenti. Per di più, anche il mercato più grande tra quelli di frontiera, il Kuwait, è stato messo in revisione in vista di un possibile upgrade nel 2020.

Alcuni operatori del mercato sono quindi preoccupati dall'impatto che questi aggiustamenti avranno sull'indice dei Mercati di Frontiera. Tuttavia, a differenza di quanto sostenuto in altri commenti, ci sembra assurdo affermare che la classificazione mediante la categoria "di Frontiera" possa diventare presto obsoleta. Esistono 195 Paesi nel mondo e vi sono solamente 23 Mercati Sviluppati e 24 Mercati Emergenti - il che lascia 148 possibili candidati per i Mercati di Frontiera. Di questi 148 Paesi, 108 possiedono una borsa valori, in base ai dati delle nostre analisi.
Vale la pena ricordare i fattori che rendono la Frontiera un'opportunità di investimento così interessante. Al di là della prospettiva di una crescita forte e strutturale a lungo termine, una ragione importante per esporsi a questi mercati è la correlazione intrinsecamente bassa che hanno con tutti gli altri: le azioni di Frontiera infatti si muovono in modo piuttosto diverso rispetto a quelle dei Paesi Emergenti e Sviluppati.
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