Un settore in grande espansione con 24,2 miliardi di euro di valore aggiunto nel 2017, che rappresenta il 10% del nostro manifatturiero e occupa circa 500 mila addetti. Primi in Europa con distacco
Il sistema moda, che comprende tessile, abbigliamento e calzature, è un settore chiave per l'economia italiana.
Ma rappresenta anche un'eccellenza a livello europeo.
La moda Made in Italy mantiene saldo il suo primato, sia in termini di produzione che di valore aggiunto.
Più di un terzo del valore aggiunto generato dal sistema dell'Unione Europea è associabile all'Italia (33,9%), una quota pari a tre volte quella tedesca, quattro volte quella spagnola e quasi cinque volte quella francese.
Questo è il quadro che emerge dal report "Il sistema moda italiano tra tradizione e innovazione", curato da Intesa Sanpaolo.

Ne abbiamo parlato con Gregorio De Felice, Capo economista Intesa Sanpaolo.
Quali cono i punti di forza del sistema moda italiano?
Partiamo dalla fotografia dell'esistente.
Il sistema moda Italia rappresenta una quota importantissima del nostro manifatturiero, il 10% del suo totale, e con un valore aggiunto pari circa a 24 miliardi di euro.
Il comparto dà lavoro a circa 500mila dipendenti.
Quindi in un quadro in cui l'industria italiana perde leggermente quota rispetto al totale del Pil, il sistema moda è un settore che mantiene le proprie posizioni.
Ed è un settore peculiare, molto interessante, poiché mette insieme un'attività tradizionale - il vestire, il bello, scarpe, accessori e così via - con l'innovazione.
Parliamo di innovazione tecnologica, di prodotto e, naturalmente, nello stile.
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