La gestione dei beni immobili chiude con segno positivo a 129 milioni di euro
Secondo il XII Monitor sulla Finanza Immobiliare però la maggior parte dei fondi immobiliari registra una perdita di esercizio anche nel 2017
Nel 2017 i fondi immobiliari italiani hanno ulteriormente consolidato la loro professionalità conseguendo un risultato della gestione dei beni immobili pari circa a 129 milioni, in aumento di oltre il 50% rispetto al 2016, pari a 84,5 milioni di euro. Si tratta di un dato che mette in evidenza come il comparto immobiliare prosegua il trend positivo nei suoi elementi fondamentali, nonostante il risultato d'esercizio riportato dai fondi immobiliari, seppur in leggero miglioramento, continui a presentare un segno negativo, pari a -228 milioni di euro (contro i 296,4 milioni di euro del 2016). Tuttavia, il 38,68% dei fondi analizzati è riuscito a chiudere in utile. Ciò è quanto emerge dal XII Monitor sulla Finanza Immobiliare, lo studio realizzato dal Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università di Parma in collaborazione con Caceis Bank (la società di asset servicing del Gruppo Crédit Agricole) che si pone l'obiettivo di analizzare gli investimenti finanziari dei fondi immobiliari italiani.

La ricerca ha coinvolto 14 società di gestione attive nel settore del real estate e ha preso in considerazione 106 fondi immobiliari, di cui 19 quotati e 87 non quotati. Si tratta di un campione decisamente più ampio rispetto allo scorso anno, quando il totale dei rendiconti finanziari analizzati era risultato pari a 67.
Nell'ambito della gestione dei beni immobili, la XII edizione del Monitor sulla Finanza Immobiliare mette in evidenza come i fondi immobiliari siano stati in grado di conseguire un utile da realizzi pari a 41,2 milioni di euro, quando invece nel 2016 era stata registrata una perdita pari a 114,3 milioni di euro. A incidere negativamente sono state le minusvalenze che sono quintuplicate passando da 55,9 milioni nel 2016 a 284,4 milioni di euro nel 2017, gli oneri per la gestione degli immobili, aumentati fino a 60 milioni di euro, e l'IMU e TASI che sono raddoppiate raggiungendo quota 89,8 milioni di euro, con un'incidenza sulla perdita d'esercizio pari al 39,34%, (contro il 16,3% del 2016).
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo