Nelle sfide della cybersicurezza l'automazione è tutto
James (Juniper Networks): ma per molte aziende gli ostacoli sono la presenza di troppi fornitori e la carenza di personale qualificato
Per quanto le aziende siano consapevoli dell'importanza dell'automazione per rimediare la carenza di personale esperto di cybersecurity e per rafforzare la sicurezza, la maggior parte di esse ha problemi nel determinare come, quando e dove automatizzare. E' quanto emerge dallo studio "The Challenge of Building the Right Security Automation Architecture" di Juniper Networks, leader nelle reti sicure, automatizzate e scalabili, condotto in collaborazione con Ponemon Institute.

Secondo Cybersecurity Ventures nel 2021 la lotta al cybercrimine costerà alle aziende più di 6.000 miliardi di dollari all'anno e ci saranno 3,5 milioni di posti di lavoro vacanti nella sicurezza informatica. Il dato è confermato dallo studio Ponemon secondo il quale il 57% degli intervistati ha dichiarato di non riuscire a reperire il personale qualificato necessario per implementare gli strumenti per l'automazione della sicurezza. Mentre i cybercriminali continuano ad automatizzare gli attacchi, le organizzazioni devono fare i conti con team preposti alla sicurezza sottodimensionati, processi manuali, sistemi eterogenei e policy complesse che li costringono a dedicare tempo ad attività di basso livello.
"Lo scenario del cybercrimine è incredibilmente vasto, organizzato e automatizzato. I cybercriminali hanno molti soldi e nessuna regola, sono quindi loro a guidare il gioco", dice Amy James, responsabile Security Portfolio Marketing di Juniper Networks. "Le organizzazioni devono poter giocare alla pari. Non si può pensare di avere soluzioni manuali di sicurezza e sconfiggere i cyberciminali né tantomeno anticipare le loro mosse. L'automazione è tutto".
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