Scatto italiano: la bicicletta che recupera il valore del Made in Italy
Un prodotto artigianale che nasce da tre giovani designer che con il Configuratore offre la possibilità di creare ben più di 200.000 modelli personalizzati, unici e irripetibili
La mobilità sostenibile ha visto negli ultimi anni la ripresa del mercato della bicicletta, che evolvendosi, è arrivata a creare oggetti di vero design e cult per gli appassionati. E sono proprio i giovani a fare da driver ad un comparto che ha nel nostro Paese ha radici storiche e di grandi tradizioni, ma che la concorrenza internazionale ha un po' appannato.
Scatto Italiano nasce nel 2013 dalla comune passione per le biciclette e la meccanica dei due giovani designer pugliesi, Pietro Nicola Coletta e Giuseppe Gurrado. Nel 2014, prima dell'ufficiale debutto sul mercato, entra a far parte del team anche Lucrezia Pascale, terza designer e socia, con un background sartoriale.

I primi progetti si concentrano sull'ideazione di accessori da bicicletta, in particolare i manubri, ma da subito i fondatori di Scatto Italiano si rendono conto che nel mercato delle biciclette si è quasi totalmente perso il valore del Made in Italy e del prodotto artigianale: è il momento giusto per creare una linea di biciclette, in grado di dare nuova voce alle maestranze artigianali italiane.
Con un approccio personale, innovativo e contemporaneo, Pietro e Giuseppe progettano le biciclette e ricercano nuovi spunti che li portano a coinvolgere Lucrezia, chiedendole di progettare una linea di borse da bici che fosse in grado di rispecchiare gli stessi valori.
La fedeltà ai principi del Made in Italy, ai rapporti di fiducia instaurati con gli artigiani e alla funzionalità prima dell'estetica, sono le regole imprescindibili su cui i tre designer basano il loro lavoro.

La continua ricerca e la voglia di innovare svolgono anch'essi un ruolo fondamentale nella storia del brand. Nulla è lasciato al caso e, infatti, i tre designer incontrano e selezionano personalmente gli artigiani coinvolti nei processi produttivi, presentandosi con prototipi realizzati da loro stessi, che vengono modificati e rivisti dagli artigiani e dai progettisti nei successivi mesi di sviluppo, in un rapporto di continua evoluzione e crescita fino al prodotto finale: il manubrio, il telaio, la borsa.
Il configuratore
Pietro, Giuseppe e Lucrezia non vogliono limitarsi a progettare oggetti in grado di dare voce alle antiche maestranze artigiane italiane, ma vogliono rendere la bellezza di questi oggetti accessibile a tutti, facendo conoscere l'italianità al mondo. Decidono così di creare un configuratore in grado di rendere tutto questo accessibile e a portata di un click.
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